Piazza Armerina. Lettera del vescovo Pennisi ai giovani

Carissimi Giovani,

di ritorno dalla splendida esperienza della GMG a Madrid, con ancora negli occhi e nel cuore la formidabile esperienza di fraternità e di incontro con il Signore, di condivisione e di crescita nella fede vissuta dai giovani di tutto il mondo, che hanno partecipato a questo straordinario evento ecclesiale, desidero scrivervi in attesa di incontrarvi!
I moltissimi giovani partecipanti, fra cui una rappresentanza della nostra Diocesi, come alberi ben radicati e come case fondate sulla roccia non si sono piegati né alle difficoltà né al caldo né all’improvvisa bufera di vento e pioggia che ha sferzato l’aerodromo. I circa due milioni di ragazzi arrivati da tutto il mondo per la GMG di Madrid hanno dimostrato di essere davvero saldi e fondati nella fede.
Un successo? No, una sfida! Quanta strada c’è ancora da percorrere, quanti giovani da incontrare, quanta fede da testimoniare!
Faccio mio il messaggio rivolto a voi giovani dallo scrittore Alessandro D’Avenia sul quotidiano “Avvenire”: “Andate al cuore, non accontentatevi del folklore. Il nostro Dio ha un debole per i giovani. Si fida di loro più di chiunque altro. In questo momento in cui sembra che per i giovani non ci sia futuro c’è qualcuno che continua a scommettere sui giovani. Io non conosco niente di più entusiasmante di questo Dio, in tema di giovani. Giovani che a volte si sentono degli ‘sfigati’ a essere cristiani e non si rendono conto di avere dalla loro parte chi li conosce da sempre, e per questo li ama e li vuole da sempre e per sempre. Sognate giovani, sognate perché siete il Sogno di Dio. Ma ricordate che non si manifesta in grandi raduni o dispiegamenti di forze, ma nelle orecchie di ciascuno. Il cristianesimo è per gente coraggiosa, per gente che rimane giovane tutta la vita. Altro che sfigati. Dio è come le conchiglie che si trovano sulle spiagge. Se le porti all’orecchio contengono tutto il mare. Ma per ascoltare ci vuole raccoglimento, silenzio, pazienza e il coraggio generoso di non andarsene come fece quel giovane ricco del Vangelo, la cui ricchezza principale era proprio la sua giovinezza che volle tenere per sé. Se ne andò triste e io me l’immagino anziano e malinconico, a rammaricarsi di quella fuga, come accade a chi si accontenta solo dei suoi piccolissimi sogni e non si fida del Sogno di Dio. Magari perché non si è dato neanche la possibilità di ascoltarlo”.
L’incontro di Madrid deve continuare nella vita di ogni giorno.
Voi e i vostri amici che sono rimasti a casa , con la vostra disponibilità a portare nel mondo la speranza che nasce dalla fede, siete i testimoni di una chiesa giovane e viva, negli ambienti più diversi dove si svolge la vita dei giovani.
Il tema suggerito per il prossimo anno a livello diocesano ruota attorno all’espressione di San Paolo “Siate sempre lieti nel Signore” (Fil 4,4). Non permettete che il desiderio infinito di felicità che abita nel cuore di ciascuno di voi sia fugacemente colmato dalla molteplicità dei desideri prodotti dalla società del consumo che spesso comunica soltanto tristezza e noia, destabilizzando i giovani in cerca del senso della vita. Siete invece chiamati a testimoniare che l’incontro con Gesù Cristo all’interno della comunità ecclesiale è la sorgente della vita e della gioia.
Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri. Siete chiamati a comunicare agli altri giovani, con la parola e con l’esempio, la gioia della vostra fede, di una fede entusiasta e colorata come quella dei giovani della GMG di Madrid, che non si nasconde e non ha paura.
Carissimi giovani prego per voi con tutto l’affetto del mio cuore. Vi raccomando alla tenera intercessione materna di Maria, la madre di Gesù e madre nostra, perché vi accompagni sempre con la sua protezione e vi insegni la fedeltà alla Parola di Dio per un’audace testimonianza di vita cristiana ai vostri coetanei.
Piazza Armerina 6 settembre 2011

Il vostro amico vescovo
+ Michele


“Scrivo a voi Giovani, perchè siete forti!” (I Gv. 2, 14c)

“Siate sempre lieti nel Signore” (Fil 4,4)