Piazza Armerina. Fissato per il prossimo 7 ottobre l’incontro del Cad (Centro di prevenzione e del disagio) con il vescovo Michele Pennisi. Nell’incontro programmato, oltre alla presidente provinciale dell’associazione Carolina Millia e gli altri responsabili del gruppo cadiano anche il presidente nazionale Gerardo Rosa Salsano.
Di recente erano state buttate le basi di un proficuo impegno delle due parti per contribuire con la loro azione e il proprio impegno allo sviluppo sociale della città, con l’obiettivo comune di tutelare i più deboli. In attesa di questo decisivo incontro, nei giorni scorsi la stessa presidente provinciale ha incontrato insieme all’avvocato del Cad provinciale Francesca Bilardo il responsabile dei beni culturali della diocesi, padre Pace, per discutere sui diversi progetti che potrebbero essere realizzati nei prossimi mesi. Era stato lo stesso vescovo Pennisi a dichiarare, nel precedente incontro, di aver messo a disposizione del Cad: «Le nostre strutture per il bene sociale e territoriale, con la prospettiva di aiutare chi ha bisogno e chi soffre, offrendo loro la possibilità di lavoro e di crescita professionale, rimarcando il ruolo della chiesa secondo la classica filosofia di don Sturzo che si sposa perfettamente con quella cadiana di matrice essenzialmente laica», confortato dalle parole del presidente nazionale che assicurava che metteva a disposizione tutti i vari imprenditori migliori aderenti a Cad. Sono molti i progetti cantierabili, dall’ex Ospedale Chiello che potrebbe essere convertito in un «Centro di eccellenza Sanitaria», al Monastero che potrebbe essere adibito a Ostello della gioventù (ex istituto professionale femminile), di già visitato da un imprenditore siciliano cadiano, compreso un progetto rivolto a ragazzi diversamente abili (realizzare una struttura adeguata) e l’apertura di ufficio con dei giovani (previo un corso di formazione) che dovrà curare le problematiche riguardante i fondi europei. Tutto questo verrà stipulato il prossimo sette ottobre tra il Cad nazionale e il vescovo Michele Pennisi.
Piero Cancarè