Troina. 15° censimento: generale ed irreversibile calo demografico

Troina. In questi giorni stanno arrivando, per posta, alle 4.050 famiglie troinesi i questionari del 15° censimento della popolazione e delle abitazioni. Il profilo statistico che i dati demografici rilevati in questo censimento disegneranno non sarà incoraggiante. Basta scorrere la serie storica dei censimenti dal 1951 ad oggi per immaginare quali saranno le caratteristiche della popolazione residente a Troina che scaturiranno dal censimento 2011. Ecco la serie storica: nel 1951 gli abitanti erano 14.075, nel 1961 scendono a 13.066, nel 1971 calano ancora fino 11.853, nel 1981 diminuiscono ancora fino 11.052, nel 1991 si avvicinano a 10.406 e nel 2001 a stento raggiungono i 10.061. Nell’ottobre del 2011, gli abitanti di Troina sono ormai sotto la soglia dei 10.000 e difficilmente potranno rimontare dai 9.685 in cui sono precipitati. Il massimo di popolazione viene raggiunto durante gli anni di costruzione della diga Ancipa, che sono ricordati dai troinesi come una sorta di età dell’oro dove non c’era la disoccupazione e l’emigrazione si era fermata. Questo generale ed irreversibile calo demografico si accompagna ad uno sbilanciamento tra la popolazione giovane e quella matura ed anziana. Nel 1951, gli anziani con oltre 65 anni di età erano il 6,7 % mentre i giovani da o a 14 anno erano il 30%. Oggi, nel 2011, questo rapporto è rovesciato: gli anziani con più di 65 anni sono il 22% della popolazione mentre i ragazzi da 0 a 14 anni incidono nelle misura del 13,5%. Nella prolusione al consiglio permanente della CEI il cardinale Angelo Bagnasco ha fatto delle considerazioni su questo rapporto sbilanciato tra la popolazione giovane e quella anziana, riferite al contesto nazionale, che si attagliano perfettamente anche al contesto locale troinese: “Ci preoccupa l’assenza di un affronto serio e responsabile del generale calo demografico, e quindi del rapporto sbilanciato tra la popolazione giovane e quella matura e anziana. Se non si riescono a far scaturire, nel breve periodo, le condizioni psicologiche e culturali per siglare un patto intergenerazionale, l’Italia non potrà invertire il proprio declino”. Questo calo demografico fa il paio con la notevole espansione urbana, nel corso degli ultimi 30 anni, del centro abitato di Troina, che può contare, secondo la valutazione fatta dal gruppo di tecnici guidati dal prof. Paolo La Greca per la revisione del Prg, su un patrimonio edilizio in grado di accogliere 22.000 abitanti, più del doppio della popolazione residente attuale.

Silvano Privitera