Piazza Armerina. I cittadini insorgono contro AcquaEnna e contro il Comune

Piazza Armerina. I cittadini insorgono contro AcquaEnna e contro il Comune di Piazza Armerina. Nei giorni scorsi un centinaio di cittadini ha firmato una denuncia inviata alla Procura della Repubblica di Caltanissetta, mettendo in evidenza la difficile situazione in atto a Piazza Armerina. Nel dettaglio la segnalazione parla delle anomalie connesse alla fornitura di acqua e della discutibile gestione del servizio idrico cittadino affidato alla società AcquaEnna. Sono duri i toni usati dai cittadini piazzesi firmatari, particolarmente inferociti con il prepotente atteggiamento ostentato dalla società ennese: «Signor Procuratore, i cittadini firmatari chiedono la vostra attenzione su un grosso problema che la nostra città sta subendo da anni e che riguarda la gestione dell’acqua affidata dall’Ato idrico alla società AcquaEnna, che si è caratterizzata per arroganza e sopruso. E’ sufficiente il solo mancato saldo di una bolletta, anche di pochi euro, perché ci si ritrovi senza più il contatore, sottratto rapacemente all’insaputa dell’utente e per il rilascio del quale si deve pagare una sorta di riscatto di almeno 100 euro».

I cittadini sfogano tutta la loro rabbia anche nei confronti dell’amministrazione comunale che ha rinunciato a svolgere alcuna forma di mediazione tra i cittadini e la società AcquaEnna: «Il sindaco Nigrelli e la sua Giunta sono sordi alle lamentele ed alla richiesta di aiuto avanzata dalle vittime di questo sistema e, a quanto pare, a Piazza Armerina non vigono le leggi nazionali ed europee che sanciscono i servizi primari a cui ogni individuo ha diritto sin dalla nascita. L’amministrazione comunale sembra che protegga AcquaEnna e consente seraficamente che ancora oggi essa svolga indisturbata la sua attività sul nostro territorio. Basti osservare lo scempio che è stato consumato nelle strade del centro storico con il rifacimento della rete idrica. Eppure il sindaco continua a dichiarare che nulla cambierà e che non ha alcuna intenzione di far riprendere al comune la gestione del servizio idrico».

Nella denuncia i cittadini scendono nei particolari e, pur sbagliando Ato di appartenenza, sollevano un dubbio di compatibilità di un assessore della giunta Nigrelli, assunto da Sicilia Ambiente: «I cittadini firmatari chiedono dunque alla S.V. di indagare su questa problematica, di far cessare immediatamente gli abusi consumati ai danni degli indifesi cittadini e nel contempo di fare rispettare la legge nazionale stabilita dopo i referendum del 12 giugno scorso. Inoltre chiedono di chiarire la posizione di un assessore dell’amministrazione piazzese, che risulta essere alle dipendenze dell’ATO. I cittadini si chiedono se esistono gli estremi di incompatibilità tra il suo lavoro e la carica istituzionale che ricopre, dal momento che esercita contemporaneamente le funzioni di controllore e controllato».

Piero Cancarè