Piazza Armerina. Volontariato gratuità: risorse, limiti prospettive

Piazza Armerina. Ha avuto luogo presso la sala congressi di un hotel il convegno dal tema “Volontariato è Gratuità: risorse, limiti e prospettive”.
Il partecipato convegno che ha visto il coinvolgimento di tutte le realtà associative di volontariato della diocesi armerina si è svolto all’insegna delle tematiche dedicate all’ Anno europeo del volontariato.
L’iniziativa di riflessione comune è stata organizzata dalla Caritas Diocesana, dall’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, dal Movi di Gela, dall’Avulss, dall’associazione Meter, con il sostegno del Cesvop-Centro Servizi per il volontariato etneo e del Kiwanis Club di Piazza Armerina.
Dopo la fase dell’accoglienza, e i saluti ai convegnisti da parte del sindaco di Piazza Armerina, Carmelo Nigrelli, e del direttore Caritas diocesana, don Giuseppe Giugno, le differenti tematiche relative al mondo del volontariato sono state sviluppate dai vari relatori.
Il presidente dell’associazione Meter, don Fortunato Di Noto, ha relazionato sul tema “Il senso della Gratuità”, a seguire la responsabile regionale Avulss, Mariagrazia Turconi Lojacono ha trattato il tema “Risorse e limiti”, il tema “Educare al volontariato. Giovani e bene comune” è stato sviluppato da Edoardo Patriarca, segretario delle Settimane sociali dei cattolici italiani ed esperto del Presidente della Repubblica per il Terzo settore in seno al Consiglio Nazionale per l’Economia e il Lavoro.
Nel suo intervento il vescovo della diocesi di Piazza Armerina, Mons. Michele Pennisi, ha detto: “Il volontariato è un’attività gratuita che porta ad impegnarsi senza retribuzione nè vantaggi materiali diretti o indiretti alla persona. La cittadinanza sociale è la figura nuova della solidarietà che dovrà garantire dignità e diritti sociali a tutti, anche ai soggetti più deboli. La Chiesa è impegnata a promuovere i valori della gratuità e del volontariato, segno ed espressione della carità evangelica, che è dono gratuito e disinteressato di se stesso al prossimo, particolarmente ai più poveri e più bisognosi”.
“Molte attività parrocchiali -ha continuato Pennisi- si sono rette grazie al tempo speso gratuitamente da alcune persone senza che esse fossero strutturate in organizzazioni di volontariato. Oggi luoghi e ambiti del volontariato sono più numerosi e diversificati rispetto alle specifiche associazioni di volontariato che si qualificano tali in quanto si reggono sull’apporto assolutamente prevalente di prestazioni di volontariato gratuito. I serbatoi di generazione del volontariato sono l’associazionismo cattolico e laico, di cui si è occupata la Settimana Sociale dei cattolici di Reggio Calabria, che garantiscono la formazione di uomini e donne alla gratuita e alla solidarietà”.
“Mi auguro -ha concluso il vescovo Pennisi- che la cultura della gratuità, propria del volontariato, si diffonda soprattutto nei giovani per un futuro aperto alla speranza”.

Marta Furnari

Convegno su “Volontariato gratuità: risorse, limiti prospettive”, intervento di Mons. Michele Pennisi Vescovo di Piazza Armerina
“Sono molto lieto di partecipare nell’Anno europeo del volontariato a questainiziativa di riflessione comune organizzata dalla Caritas Diocesana,dall’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, dal Movi di Gela, dall’Avulss, dall’associazione Meter, con il sostegno del Cesvop, dal Centro Servizi per il volontariato etneo e del Kivanis Club di Piazza Armerina. Ringrazio tutti gli organizzatori e saluto i relatori Don Fortunato di Noto presidente dell’Associazione Meter, Maria Grazia Turconi Loiacono responsabile regionale dell’AVULSS ed Edoardo Patriarca Segretario delle Settimane Sociali dei Cattolici e esperto del Presidente dellaroberobero Repubblica per il Terzo settore in seno al Consiglio Nazionale per l’Economia e il Lavoro.

Il volontariato è un’attività gratuita che porta a spendere del tempo in attività che non sono retribuite in alcun modo e che non generano un vantaggio materiale né diretto né indiretto alla persona.
In una società dominata dalla brama dell’avere e del possedere per consumare e della quale così spesso sono messe in rilievo le ombre e le manifestazioni deteriori, IL VOLONTARIATO offre la testimonianza del permanere di vivaci e genuine energie spirituali che mettono in evidenza il primato del dono e del servizio disinteressato, teso a costruire una società solidale.
Il pericolo del volontariato può essere quello di chiudersi in sé diventando il surrogato di uno Stato che è incapace di produrre regole e programmi, vivendo forme di narcisismo o di autoassoluzione di fronte alla responsabilità verso i deboli e ponendosi come forma di correttivo e non sfida alla logica individualista prevalente.
La cittadinanza sociale è la figura nuova della solidarietà che dovrebbe garantire dignità e diritti sociali a tutti, anche ai soggetti più deboli.
La Chiesa si sente impegnata a promuovere i valori della gratuità e del volontariato.
Il volontariato è come un segno e una espressione della carità evangelica, che è dono gratuito e disinteressato di se stesso al prossimo, particolarmente ai più poveri e più bisognosi.
Dev’essere precisamente questa dimensione di fede e di a conferire un’impronta tutta speciale al progetto di vita e allo stile d’azione di volontari cristiani. Proprio perché il servizio volontario cristiano è una missione elevata, esso è anche difficile, esigente, esposto a rischi.
Chi lo affronta deve essere, perciò, munito di una specifica competenza professionale e tecnica, e deve soprattutto poter contare su di una personalità matura. Non ci si può improvvisare “volontari” solo sulle ali dell’entusiasmo, senza le necessarie e comprovate qualità di carattere. Tale servizio, infatti, esige spirito di povertà, capacità di prestare la propria opera senza ostentazione, ma con discreta e cordiale amicizia. Esso postula ancora allenamento al sacrificio, atteggiamento di ascolto, sensibilità ai valori culturali e spirituali dell’ambiente, prudenza nei giudizi, discernimento nelle scelte, testimonianza di vita autenticamente cristiana.
Riguardo ai luoghi e all ‘organizzazioni del volontariato c’è il volontariato – sempre esistito – che non appartiene a nessuna organizzazione.
Un altro ambito tradizionale in cui è stato svolto del volontariato sono le parrocchie e gli enti religiosi. Molte attività parrocchiali si sono rette grazie al tempo speso gratuitamente da alcune persone senza che esse fossero strutturate in organizzazioni di volontariato.
Gli ambiti di attività, i luoghi del volontariato sono molto più numerosi e diversificati rispetto alle specifiche associazioni di volontariato che si qualificano tali in quanto si reggono sull’apporto assolutamente prevalente di prestazioni di volontariato. Il lavoro prodotto e realizzato all’interno di queste organizzazioni deve assolutamente e prevalentemente essere formato da prestazioni volontarie e gratuite.

I serbatoi di generazione del volontariato sono l’associazionismo cattolico e laico,di cui si è occupata la Settimana Sociale dei cattolici di Reggio Calabria, che garantiscono la formazione di uomini e donne alla gratuita e alla solidarietà , che devono coniugarsi con la competenza specifica e la professionalità nei campi in cui si opera.
Mi auguro che la cultura della gratuità propria del volontariato si diffonda soprattutto nei giovani per un futuro aperto alla speranza”.