Piazza Armerina. Su ospedale Chiello documento congiunto dei quattro quartieri: “Sfiduciate Baldari”. Insoddisfazione serpeggia tra l’opinione pubblica

Piazza Armerina. E adesso a difesa dell’ospedale Chiello si mobilitano, ancora una volta, anche i comitati dei quattro quartieri storici di Piazza Armerina. Ricordiamo che i comitati dei quattro quartieri furono i primi, nel mese di marzo, a dare l’allarme e a chiamare a raccolta tutte le forze rappresentative cittadine per evitare il perpetrarsi dell’ulteriore perdita di reparti a danno del nosocomio armerino.
A seguito di una riunione diedero vita al comitato Pro Chiello, invitando i cittadini ad aderirvi ed organizzarono la manifestazione del 1 aprile con la presenza di ben 5000 cittadini e la redazione di un documento unitario.
Lo scorso venerdì sera presso, la sede del quartiere Castellina, una nuova assemblea alla presenza di diversi soci e dei quattro presidenti dei comitati di quartiere, Massimo Di Seri per la Castellina, Salvatore Arena per i Canali, Luigi Oste per il Casalotto e Filippo Rausa per il Monte, si è tenuta sulla problematica sanitaria dell’ospedale “M. Chiello”.
Un articolato dibattito da parte dei soci presenti è scaturito subito dopo l’intervento di Massimo Di Seri, rappresentante dei quartieri in seno al tavolo “pro ospedale Chiello”, che ha relazionato ai presenti le varie fasi che da metà marzo sono state messe in atto per la difesa dell’ospedale “M. Chiello”, dibattito che ha prodotto un’ufficiale richiesta indirizzata al sindaco Fausto Carmelo Nigrelli.
Nel nuovo documento redatto i presidenti Di Seri, Arena, Oste e Rausa, constatano quanto accaduto fino ad oggi. “Dopo la manifestazione del 1 Aprile -dicono i presidenti- dove tutta la città si è raccolta per dire no allo “scippo” che si sta perpetrando nei confronti del nostro ospedale; Dopo gli innumerevoli comizi pubblici; Dopo le tante sedute del Consiglio Comunale; Dopo i tanti viaggi a Palermo e ad Enna; Dopo la lunga concertazione avuta con i vertici Regionali alla Sanità, l’assessore regionale Russo e la dott.ssa Murè, e provinciali, il dott. Baldari, la dott.ssa Volo, il dott. Cassarà, ecc, nulla è cambiato e le tante ed innumerevoli promesse fatte sono state tutte disattese”.
Pertanto i presidenti attraverso il documento sottoscritto si rivolgono al sindaco Nigrelli chiedendo di rappresentarli. Così i presidenti: “Chiediamo al sindaco nella qualità di primo cittadino di sollecitare la convocazione urgente dell’Assemblea dei Sindaci, finalizzata alla richiesta forte, da parte sua, di proposta di “mozione di sfiducia” nei confronti del direttore generale dell’A.S.P. dott. Baldari, per l’inerzia e l’incapacità che sino ad oggi ha mostrato”.

Viva insoddisfazione continua a serpeggiare tra l’opinione pubblica per le notizie che sono circolate in questi giorni circa le sorti del nosocomio piazzese “ M. Chiello” .
Già pochi giorni fa avevamo raccolto le dichiarazioni di una cittadina che si chiedeva a che punto fossero le sorti dell’ospedale e se l’assessore Russo, a seguito della decisione della commissione sanità di rinviare di trenta giorni la pubblicazione del decreto di chiusura dei punti nascita al di sotto dei 500 parti all’anno, avrebbe valutato seriamente la possibilità di lasciare aperto il punto nascita dell’ospedale “Chiello” di Piazza Armerina, in virtù del fatto che da sempre la struttura ospedaliera rappresenta il punto di riferimento sanitario oltre che per i 60 mila utenti della zona sud della provincia di Enna anche per molti abitanti dei paesi della limitrofa provincia di Catania e per i 600 mila turisti che annualmente visitano la Villa romana del Casale patrimonio dell’Umanità.
La città si sta riorganizzando in vari modi attorno al da farsi per far sentire al manager generale Asp 4 la propria voce.
Il consiglio comunale straordinario di mercoledì sera ha prodotto un documento unitario, condiviso da tutte le forze politiche presenti in aula. Un atto di indirizzo per l’amministrazione comunale da inoltrare al direttore generale Baldari con il quale in sintesi si richiede: il potenziamento di cardiologia con ulteriori medici cardiologi e l’istituzione dell’unità semplice dipartimentale; di non sopprimere né accorpare ad altre unità complesse gli attuali servizi di endoscopia, ortopedia, medicina, otorinolaringoiatria e nefrologia; il ripristino del punto nascita con relativo reparto.
Massimo Di Seri, portavoce del comitato Pro Chiello, nato a seguito del provvedimento di chiusura di ostetricia e ginecologia di Baldari del 17 marzo scorso, commenta : “Con un colpo di penna il dott. Baldari ha chiuso in fretta i battenti del reparto che ha visto nascere tante generazioni nella struttura ospedaliera, ma adesso, ci tengo a sottolineare anche a seguito del provvedimento di riapertura emesso dal Tar di Catania, continua a tergiversare. Di tutte le trattative e i numerosi tavoli tecnici affrontati non un solo segnale positivo, anche per quanto riguarda gli altri reparti, è stato ottenuto, finora, in concreto. Solo parole. Siamo insoddisfatti su tutta la vicenda , continua a diventare ormai palese che ci prendono in giro continuando a dirci che dobbiamo pazientare. Al sindaco vogliamo dire che siamo con lui nella difesa dell’ospedale “Chiello” ma non possiamo farci ulteriormente abbindolare con le belle parole, lo dobbiamo al bene sanitario della città che va tutelato”.
Anche il mondo sindacale è in fermento non solo a Piazza Armerina ma in tutta la provincia, così il sindacalista Cgil-funzione pubblica, Nino di Catania: “La trattativa sindacale è al momento interrotta, pensiamo di avviare nei prossimi giorni un incontro tra tutte le sigle sindacali per sviluppare un’azione comune in difesa del nostro mondo sanitario. Non siamo sul piede di guerra ma vogliamo concretezza e che qualcuno finalmente risponda con chiarezza alle domande sanitarie del territorio che rappresentiamo”.

Marta Furnari