Ititolata una piazza di Catenanuova al tisiologo-pneumologo, dott. Vincenzo Di Benedetto

Catenanuova. Dopo quello di Matteotti, il sindaco Biondi, preannuncia la posa di un altro busto marmoreo, quello di Giuseppe Garibaldi, altro punto fermo nella storia dell’Unità d’Italia, che troverà spazio nella Piazza Indipendenza in adiacenza dell’ufficio postale. Fra un busto e l’altro c’è anche spazio per l’inaugurazione della ex piazza Martiri della Libertà, che oggi è stata intitolata ad un tisiologo-pneumologo, dott. Vincenzo Di Benedetto, originario di Catenanuova che sicuramente ha lasciato una traccia che i catenanuovesi stentano a ricordare. La piazza è quella adiacente al ponte sulla ferrovia, ed è stata già parcheggio di macchine per i dolenti diretti al cimitero. Il sindaco Biondi tira diritto e non si confronta ne con la toponomastica ne con i pareri dei catenanuovesi, che avrebbero apprezzato un ricordo verso la titolare della farmacia Consiglio, che negli anni 50/70, a Catenanuova, seppe coniugare la professione con l’innata bontà verso i poveri, elargendo medicine senza denaro, gesti di cui i sessantenni di oggi hanno ancora buon ricordo.

Alla cerimonia hanno presenziato: il sindaco Biondi, il vice, Laura Colica, gli assessori, il prof.Aurelio Di Benedetto figlio del pneumologo) ed eminenti professionisti della sanità catanese, come Nunzio Crimi, Giuseppe Di Martino, Cesare Scavonetto. Bisogna anche riconoscere al sindaco Biondi il culto e il rispetto per la storia, infatti, i continui interventi per “migliorare” visivamente e negli arredi le piazze Falcone-Borsellino, Andrea Riggio, Guglielmo Marconi, Fratelli Rosselli, e la posa dei busti marmorei di Aldo Moro, Giacomo Matteotti, San Pio, sono da accreditare all’amministrazione Biondi. Quelli di Moro, Matteotti, e San Pio, a imperitura memoria, portano anche in calce, l’incisione del nome del attuale sindaco. In quello di Moro anche quello del tecnico e della ditta realizzatrice, a conforto di un coinvolgimento encomiabile delle maestranze locali da parte dell’amministrazione.

Carmelo Di Marco