Tre garibaldini di Regalbuto a ricordo dell’unità d’Italia

Regalbuto. La grande avventura del Risorgimento italiano, che segnò la fine del Regno delle Due Sicilie, ha lasciato nella memoria collettiva le gesta dei Mille e del Generale Garibaldi, ma in ombra sono rimaste le migliaia di picciotti siciliani che parteciparono attivamente all’impresa. Il progetto “Alla ricerca dei garibaldini scomparsi” dell’Archivio di Stato di Torino ha fatto emergere recentemente i nomi di circe 35000 garibaldini. Fra questi 3 giovani regalbutesi sono stati individuati nella banca dati dell’Archivio di Stato di Torino da Maurizio Azzaro (ricercatore del CNR di Messina), che da anni sta cercando di ricostruire i fatti e le cronache risorgimentali accadute in Regalbuto. I nomi di questi tre picciotti regalbutesi (tutti e tre nel grado di soldato), che parteciparono alla campagna Due Sicilie sono Francesco Catania (brigata Eber), Vito Verzì (brigata Eber) e Vito Vicino (brigata Corrao). Tutti e tre eroi che contribuirono a fare l’Italia, ma che la Patria e il proprio paese nativo hanno dimenticato. “Di questo oblio d’atro canto- sottolinea il Dr. Azzaro -ne è testimone la famiglia Azzaro, che è stata in prima linea nelle rivoluzioni del 1820, ’37 e ’48 e pagò con il sangue dei suoi componenti ed i propri beni, le sue idee liberali. Un prezzo alto, parzialmente compensato dalla nomina di Casimiro Azzaro a primo Sindaco del comune di Regalbuto e di Don Antonino Azzaro a delegato di sicurezza pubblica nel 1860 (decreto di G. Garibaldi, 14 luglio 1860).” Tuttavia, questi uomini ed eroi, purtroppo non sono ricordati nelle piazze e nelle vie di Regalbuto con nessuna lapide che ricorda le loro gesta. Nella ricostruzione di quella grande avventura del Risorgimento italiano che portò alla fine del Regno delle Due Sicilie e alla conquista dell’Italia meridionale, l’attenzione degli storici e la memoria collettiva si sono concentrate sui Mille sbarcati a Marsala con il generale Garibaldi. Parzialmente in ombra sono rimaste le migliaia di altri partecipanti, sul cui numero totale la storiografia ha fornito solo approssimazioni, peraltro giustificate dalla dimensione e dalla complessità della documentazione. Il progetto Alla ricerca dei garibaldini scomparsi, intende far emergere dall’anonimato quella moltitudine di eroi sconosciuti provenienti da quasi tutte le regioni italiane, protagonisti di una epopea che solidamente ancora oggi resiste nell’immaginario collettivo.

Agostino Vitale