Aeroporto Catania non può rimanere fuori rete principale

“Occorre correggere alcuni macroscopici errori del piano Ten-t che ha identificato i corridoi europei dei trasporti. Non e’ possibile, infatti, che l’aeroporto di Catania sia fuori dalla rete principale, pur essendo uno dei piu’ trafficati aeroporti italiani”.
Lo ha detto a Bruxelles Alessandro Cardi, direttore centrale infrastrutture dell’Enac, a conclusione del seminario sulla proposta di revisione del Ten-t, organizzato al parlamento europeo da Meseuro, (www.meseuro.eu), il centro delle fondazioni per l’Europa del Mediterraneo.
“L’aeroporto di Catania – ha aggiunto Cardi – assorbe il flusso passeggeri di sette province sulle nove siciliane. Se la Sicilia ha approssimativamente cinque milioni di abitanti, il calcolo e’ presto fatto: gli utenti “residenti” sono molti di piu’ del milione di abitanti previsto dal regolamento del ten-t”.
“Ma c’e’ di piu’ – ha aggiunto -. Occorre osservare che il traffico degli aeroporti riguarda per il 30 per cento la popolazione residente. Il 70 per cento del traffico dello scalo di Catania e’ costituito da viaggiatori non residenti. Ecco perche’ bisogna modificare criteri e decisioni.
“L’aeroporto di Catania – ha concluso Cardi – e’ oggetto di un progetto promosso da Enac e Ferrovie, che prevede l’interramento della stazione ferroviaria di Catania e la connessione dello scalo aeroportuale alla rete ferroviaria regionale, per realizzare una piena, integrale, intermodalita’. Far parte della rete Core, permetterebbe di utilizzare il cofinanziamento europeo. Rimanere fuori e’ una vera, incomprensibile e ingiustficabile ingiustizia”.