Troina. Associazione Imakera presenta a Catania libro di Pintaura “Trapianti di… Cuore

Nella sala convegni del Circolo unificato di presidio di Catania, lungo di ritrovo dei militari dell’esercito italiano, si è svolta sabato sera la manifestazione culturale organizzata dall’Associazione troinese Imakera, nata per iniziativa dei troinesi che da tempo si sono definitivamente trasferiti a Catania. Sono molti i troinesi che lavorano e vivono nella città etnea dove si sono ben inseriti e fatti apprezzare per la loro laboriosità e le loro qualità professionali. I contatti con il loro paese d’origine però li hanno mantenuti saldi e la presentazione del libro di Corrado Pintaura “Trapianti di…cuore. Personaggi e paesaggi della memoria” è stata una manifestazione del forte legame dei troinesi di Catania con Troina. Pintaura, ingegnere in pensione, è anche lui troinese, che vive a Catania dove ha insegnato meccanica all’Itis Archimede per molti anni. A dare il via alla manifestazione di sabato è stato Giovanni Pagana, il presidente dell’Associazione troinese Imakera, che ha parlato della nascita e delle finalità dell’associazione.

E’ intervenuto anche il sindaco di Troina, Salvatore Costantino, che ha portato i saluti del paese. Anche il direttore del Circolo unificato di presidio, il capitano Salvatore Trovato, che manco a dirlo è troinese pure lui, ha rivolto un saluto agli intervenuti. Del libro ha parlato Silvano Privitera che ha subito chiarito che il titolo è una citazione del libro Cuore di Edmondo De Amicis, che nei suoi libri ha rappresentato i buoni sentimenti della generosità, di senso civico e amor di patria dell’Italia di 150 anni fa. Sentimenti che il ‘900, con le sue due guerre mondiali e le radicali trasformazioni, ha compromesso. Ora, nei nostri giorni, è possibile trapiantarli quei buoni sentimenti, come fosse un trapianto di cuore. Il Libro di Pintaura è una raccolta di bozzetti di personaggi vissuti tra fine dell’800 e la fine del ‘900. Personaggi segnati dalle due guerre mondiali come il papà di Corrado, don Alfonsino, che di professione faceva il pediatra, e quel popolano che tutti chiamavano ironicamente “il gagliardo”, che per la sua bassa statura non aveva nulla di gagliardo. Ma ci sono anche i bozzetti che ritraggono personaggi tipici di una società tradizionale a prevalente economia agraria, come era Troina fino alla metà del secolo scorso: il notaio, dopo la separazione dalla moglie, costretto a vivere con due sorelle che gli complicavano la vita; il prete colto che faceva anche il precettore, l’umile frate francescano da tutti amato, il rampollo di buona famiglia ”il signorino”, che migrava da università alla ricerca dell’esame facile, la madre con un forte senso di maternità che estendeva anche chi non era suo figlio; il barbiere che fa della sua sala da barba il luogo di discussione e di lettura; il notaio che ha ingaggiato una sua personale lotta al vecchio lupo che ha sbranato le sue pecore, che però si risolve in farsa. Personaggi di cui Pintaura non fa i nomi, ma che sono realmente esisti a Troina. C’è stata la testimonianza di Silvestro Schinocca, bancario in pensione, che alletà di 15 anni perde un mano per aver scambiato una bomba per un scatoletta subito dopo il passaggio degli angloamericani nell’agosto del 1943. Dopo la presentazione del libro, c’è stato il concerto di violino e piano dei due giovani musicisti Antonio Pagana, troinese, ed Emanuele Puleo.