Regalbuto. Si incatena per protesta perchè disturbato dagli animali della vicina

Regalbuto. Era già successo nel dicembre del 2010: Salvatore Grigio Armeli si era incatenato allora all’interno del Palazzo Comunale per protestare contro il mancato intervento delle istituzioni rispetto alla sua situazione abitativa. Il quarantenne regalbutese è tornato ad incatenarsi ieri, aggiungendo che farà lo sciopero della fame ad oltranza. Armeli, sin dal 2003, ha cominciato a sporgere denunce e a scrivere alle autorità competenti per chiedere l’intervento nei confronti della vicina, che allora possedeva 14 cani e un numero non precisato di gatti. Le abitazioni dei due hanno un’entrata comune e la signora abita al piano superiore della casa. La situazione sembrava aver preso la giusta piega grazie al provvedimento del Procuratore di Nicosia che aveva disposto un intervento dei Vigili Urbani e della ASL, che avevano sgomberato molti degli animali presenti all’interno dell’abitazione adiacente. Come dichiarato dai Vigili Urbani presenti sul luogo della protesta, a seguito di un’ispezione di un mese fa erano presenti solo due cani all’interno dello stabile e un non precisato numero di gatti. Nonostante la diminuzione drastica del numero degli animali presenti, Armeli continua a protestare a causa delle condizioni igienico sanitarie della corte comune e del rumore provocato dagli animali durante la notte. Sul luogo è giunto anche il maresciallo Diego Catalano, che ha rassicurato Armeli dichiarando di essere perfettamente a conoscenza della situazione e di aver trasmesso a tutti gli organi competenti le notizie relative al caso. “Il caso è oggetto di conoscenza da parte degli organi competenti che stanno lavorando per una soluzione definitiva” – ha detto il maresciallo Catalano. Purtroppo nonostante le rassicurazioni Armeli ha dichiarato di essere deciso a proseguire la protesta. “So che sono stati fatti degli interventi e dei passi avanti, ma vivo così dal 2003 e non ne posso più” – ha detto Armeli – “Non sono condizioni igieniche umane e ormai da anni non dormo la notte. Voglio che al più presto si metta la parola fine a questa situazione”.

Maria Cristina Roccella


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