Pasquasia: “Chiarezza sul suo futuro”

“Chiarezza sul futuro di Pasquasia” è un’interrogazione presentata al Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, da parte di Elio Galvagno, deputato regionale del Pd, a seguito delle dichiarazioni del funzionario dell’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente, che nei giorni scorsi aveva riferito che sarebbe in atto la progettazione di una discarica nel sito di Pasquasia per ricevere amianto proveniente da tutta la Sicilia. “Si tratterebbe di un’ipotesi del tutto incomprensibile, mentre è in atto una bonifica che consentirà la rimozione dei materiali inquinanti dal sito – dichiara l’on. Galvagno – non individuare piuttosto il percorso amministrativo e legislativo più idoneo a ricreare le condizioni di riavvio delle attività estrattive”. La bonifica fu avviata nel giugno 2011, con la firma di un Protocollo tra il Ministero per l’Ambiente e la Regione Sicilia, che destinava la somma di 20 milioni di euro per la rimozione della grande quantità di amianto e olio dielettrico presente nel sito “prevedendo – continua il deputato del Pd – non solo la bonifica e la messa in sicurezza dell’area, ma l’esame contestuale di una possibile ripresa delle attività estrattive”. Il sito minerario, chiuso nel 1992 dopo trentatré anni di attività, dava lavoro a circa 1.000 operai (incluso l’indotto) e aveva uno standard di produttività giornaliera di 900 tonnellate di salgemma, rappresentando una realtà centrale sul fronte dell’occupazione e dello sviluppo economico nei territori di Enna, Agrigento e Caltanissetta. Considerato – si legge nel testo dell’interrogazione -che la miniera detiene sali potassici per almeno trent’anni di attività estrattiva, rappresentando un’importante opportunità di sviluppo economico ed occupazionale per le aree interne della Sicilia, e che l’inquinamento di Pasquasia è un tema molto delicato, che si ripropone da tanti anni e che ha sempre suscitato preoccupazione tra le popolazioni interessate, è necessario – conclude l’on. Galvagno – chiarire da subito i contenuti e gli obiettivi dell’intervento di bonifica e del successivo programma di riqualificazione e riutilizzo del sito minerario, sgomberando il campo da ipotesi che vanno fermamente respinte”.