Tra i caduti nella Resistenza italiana due troinesi: Salvatore Pellizzeri ed Angelo Arona

Troina. Tra i 44.700 caduti nella Resistenza italiana, in combattimento o eliminati dopo essere finiti nelle mani dei nazifascisti, ci sono anche due troinesi: Salvatore Pellizzeri (nella foto) ed Angerlo Arona. A ricordarli ci sono nel quartiere Scalforio, vicino allo Stretto di San Giorgio, due vie con i loro nomi. A intitolare queste due strade del centro urbano con i nomi dei due troinesi caduti nella Resistenza lo decise il consiglio comunale nel lontano 1952 per onorarne la memoria. A distanza di 60 anni sono in pochi a conoscerne i motivi. Nella targhe affisse sui muri ci sono scritti solo i nomi ed cognomi. Sarebbe meglio che ci fosse scritta anche qualche indicazione utile a far conoscere a quanti sono nati dalla seconda metà del ‘900 in poi chi erano Pellizzeri ed Arona e perché gli furono intitolate due strade. Salvatore Pellizzeri, nato a Troina il 20 marzo 1923, è ricordato nel libro “Vite spezzate”, curato dall’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo in Piemonte (ISRCP). Partigiano della Divisione Fumagalli 1 – Brigata Savona, Salvatore Pellizzeri fu fucilato dai nazifascisti il 20 aprile 1945 a Ponte Bormida di Monesiglio in provincia di Cuneo. Il suo nome è riportato su una lapide. Angelo Arona era nato a Troina il 15 settembre 1917. Il suo corpo fu abbandonato dai suoi aguzzini il 30 settembre 1944 lungo la strada che conduce a Ravenna su un ponte del fiume Lamone. La Resistenza al nazifascismo fu fatta al Nord, ma ad essa contribuirono anche molti siciliani. Nel solo Piemonte furono 2500 i partigiani siciliani, di questi 152 non tornarono più in Sicilia. Allo stato della conoscenza storica, altri 60 partigiani siciliani caddero nelle altre regioni settentrionali occupate dai tedeschi. Come Angelo Arona e Salvatore Pellizzeri, i partigiani siciliani erano quasi tutti militari arruolati nell’esercito italiano regolare che, all’indomani dell’8 settembre 1943, scelsero con consapevolezza o per spinta emotiva, di aggregarsi alle brigate partigiane. Dopo l’armistizio dell’8 settembre, molti soldati dell’esercito italiano regolare di stanza nel Nord Italia provenienti dal Sud Italia si rifiutarono di combattere a fianco dei tedeschi sotto le insegne della Repubblica di Salò e, non potendo ritornare a casa, si diedero alla macchia e passarono nelle fila della Resistenza. Tra questi ci fu anche un piccolo gruppo di soldati di Troina. Alcuni di loro, dopo il 25 aprile, sopravvissero e tornarono in paese per riabbracciare parenti ed amici mentre Pellizzeri ed Arona non ebbero la fortuna di rivedere Troina.

Silvano Privitera