Comune Gagliano condannato per mancata consegna di atti comunali

Il Comune di Gagliano viene condannato dal Tar di Catania al pagamento delle spese legali, a seguito del ricorso promosso dal capogruppo dei consiglieri del gruppo “Per Gagliano”, Aldo La Ferrera, per la mancata consegna (da parte del comune) degli atti da lui richiesti. La sentenza, con la quale si impone il pagamento delle spese, nella misura di mille euro, oltre accessori di legge, a carico del Comune di Gagliano, è stata pronunciata lo scorso 18 aprile, e si riferisce alla richiesta che il capogruppo inoltrò al Tar il 25 ottobre 2011 a seguito del diniego per l’accesso alla nota del 6 ottobre 2011. «Questa sentenza conferma quanto abbiamo sostenuto negli anni verso l’amministrazione Prinzi – dichiara La Ferrera – ovvero l’assoluta mancanza di demo- crazia e soprattutto di trasparenza. E’ un fatto più unico che raro che un consigliere comunale venga ostacolato nel tentativo di esercitare un diritto in virtù del proprio mandato, fino ad essere costretto ad adire alla giustizia amministrativa, con dispendio
di tempo, energie e risorse economiche personali». Dopo la sentenza, il consigliere La Ferrera stigmatizza nuovamente il comportamento dell’ammini- strazione in occasione del consiglio comunale del 26 aprile scorso, durante il quale è stato approvato il rendiconto dell’esercizio finanziario 2011: «Ancora una volta mi è stata negata la presa visione dei residui attivi e passivi, come si evince dalle note del 3 e del 17 aprile scorsi. I residui attivi e passivi rappre- sentano un dato importante e significativo per l’accertamento e la determinazione del risultato di amministrazione. Avere la piena conoscenza dei fatti e degli atti amministrativi che danno luogo e/o influiscono sull’avanzo o disavanzo di amministra- zione è indispensabile per l’approvazione del rendiconto. Ciò costituisce una grave violazione di legge. Con la sentenza il consigliere ha ampia prerogativa di ottenere dagli uffici tutte le informazioni utili all’espletamento del mandato».
VALENTINA LA FERRERA