Dossier dell’associazione S. Patrignano di Troina su fenomeno droga

A due anni dall’inizio della propria attività, l’Associazione Amici di San Patrignano di Troina, l’unica in tutto il meridione, (l’ultima è nella città di Salerno) pubblica i risultati del proprio lavoro, non solo per raccontare ciò che fino ad oggi è stato fatto, ma per scuotere le coscienze di quanti continuano ad ignorare la piaga della tossicodipendenza. L’Associazione è nata a seguito di un protocollo d’intesa tra il Comune di Troina, Assessorato Politiche Giovanili e la Comunità di San Patrignano. L’Associazione Amici San Patrignano Troina è parte di una rete di associazioni di volontariato antidroga esistenti sul territorio nazionale e internazionale che opera a stretto contatto con San Patrignano. Ad esse è demandato un triplice compito: costituire un punto di riferimento, di counselling e di sostegno alla motivazione per le persone che intendono intraprendere il percorso di recupero; seguire ed agevolare il reinserimento sociale e lavorativo di coloro che lo hanno concluso; diffondere, attraverso iniziative di prevenzione e informazione, conoscenze e consapevolezza sul fenomeno della droga. Ruolo fondamentale delle associazioni è coinvolgere le famiglie delle persone in comunità nel percorso educativo dei propri cari, seguendone accuratamente l’evoluzione e gettando le basi, attraverso incontri settimanali, per un armonioso sviluppo dei rapporti in vista del reinserimento nella società.
“La prima volta che siamo stati invitati a partecipare al gruppo, raccontano i genitori di uno dei ragazzi ospiti della struttura, avevamo non pochi dubbi su come si svolgesse l’attività. Oggi, dopo cinque incontri, ci teniamo a dire che questa esperienza ci aiuta e non poco a risolvere problemi che magari prima avremmo affrontato in maniera diversa. Abbiamo trovato persone professionali, che aiutano senza criticare”.
“L’Associazione in questi primi due anni di lavoro ha cercato di rispondere al meglio ai bisogni degli utenti che di volta in volta hanno chiesto aiuto, spiega il Presidente, Iva Carrubba. Ad oggi gli utenti sono 55, tra ragazzi e ragazze, che ci hanno contattato in modi diversi, molti indirizzati dalla comunità di San Patrignano, altri per via della pubblicità, altri ancora perché a conoscenza che nel territorio siciliano era stato attivato tale servizio. Dei ragazzi sopra menzionati, continua Carrubba, 35 hanno iniziato il percorso di conoscenza di San Patrignano, mentre 5 sono già entrati in comunità e 2 in attesa dell’ingresso, altri ancora sono già a buon punto rispetto al percorso personale e quanto prima accederanno al colloquio conoscitivo con gli operatori”.
Gli utenti dell’associazione provengono da diverse zone della Sicilia: Catania, Palermo, Trapani, Ragusa, Enna, ma anche da fuori regione, come quelli che arrivano dalla Calabria, questo proprio perché l’Associazione Amici di San Patrignano di Troina, vuole diventare punto di riferimento per tutto il meridione per questo tipo di problematiche.
Come tutte le iniziative, anche questa si porta dietro i malumori di chi sostiene che Troina è un paese pulito e non vuole essere contaminato dal problema droga. Purtroppo, l’esperienza fatta dagli psicoterapeuti presso lo “Spazio ascolto” delle scuole di Troina, si legge sul dossier, permette di affermare che circa il 30% dei ragazzi nel nostro territorio, fa uso di sostanze stupefacenti, che non si fermano all’uso dello spinello, ma che arrivano fino all’uso considerevole di cocaina ed eroina, come testimonia la cronaca degli ultimi mesi, e “Le scuole rappresentano sicuramente un punto d’incontro fra gli spacciatori e i consumatori”.
Continuando a sfogliare il dossier, si legge di pazienti giovanissimi, che raccontano di serate trascorse “rintanati in qualche casetta di campagna dei genitori, mentre nutrono i loro neutroni di eroina fumata in compagnia”. Un disperato bisogno di conformismo al branco, all’interno del quale ogni ragazzo cerca la propria identità, che al contrario li porterà alla distruzione. La droga, infatti, altera la psiche, e fa diventare i consumatori soggetti con probabili patologie psichiatriche.
Anche per questo, alle polemiche sulla necessità di un’associazione come questa a Troina, gli operatori, nonché volontari, hanno deciso di pubblicare un documento che metta in mostra cosa accade anche in una piccola realtà come questa, pubblicando alcune delle numerose foto che testimoniano l’uso di sostanza stupefacenti, che per quelli economicamente avvantaggiati, consiste in cannabis, cocaina ed eroina, per quelli economicamente più svantaggiati, si arriva a fare uso di acidi, colle o addirittura al metadone. Quest’ultimo, se fosse usato a seguito di una terapia medica, sarebbe non solo legale, ma rappresenterebbe un “primo soccorso” per uscire dal mondo della droga. Invece, il più delle volte, viene rivenduto dai ragazzi per poter acquistare droghe più potenti.
Tante le attività promosse per sensibilizzare al tema della droga, che hanno coinvolto ragazzi di tutte le età, sia all’interno dell’ambito scolastico che fuori, anche nei luoghi del divertimento e dello sballo. Oltre 24 tra progetti e iniziative che hanno permesso di raccontare ai giovani e ai loro genitori che la droga è una grave piaga dalla quale si può uscire, basta solo la sana consapevolezza “di guardare la realtà, come scrivono gli operatori dell’associazione, e rimboccarsi le maniche per fronteggiare il problema, investiti dalla fiducia che non tutto è immodificabile”.


Sandra La Fico