Amianto. Il commissario Lupo annuncia alla Procura bonifica totale della miniera di Pasquasia

I 910 mila i chilogrammi di amianto presente nella miniera dimessa di Pasquasia, non saranno interrati nello stesso sito, ma verranno portati fuori e smaltiti presso un altro sito che, allo stato, non sarebbe ancora individuato. A comunicarlo al procuratore capo di Enna Calogero ferrotti, che coordina le indagini sulla miniera, è stato il commissario delegato, Marco Lupo subentrato all’ingegnere Dario Ticali. Lupo potrebbe ora essere nominato custode giudiziale della miniera da parte della Procura di Enna. Dovrebbe rientrare l’allarme sul destino della ex miniera che sembrava destinata a diventare discarica di amianto. Nei mesi scorsi le dichiarazioni di un funzionario regionale avevano prospettato l’ipotesi che Pasquasia divenisse centro di stoccaggio di scorie contenenti amianto provenienti da tutta la Sicilia.
Una sorta di mega discarica di amianto che aveva sollevato grandi preoccupazioni in tutto l’ennese. La notizia venne smentita dall’assessorato regionale Territorio ed Ambiente, anche se non è possibile sapere se il progetto era stato avviato e poi annullato a seguito della “fuga di notizie” o se effettivamente non era in programma la creazione di un centro di stoccaggio di sostanze tossiche e cancerogene nella vecchia miniera. L’ipotesi che però continuava a preoccupare, era che l’amianto presente a Pasquasia venisse “sarcofagato” e poi interrato nello stesso sito per abbattere gli enormi costi di trasporto presso centri di stoccaggio di questa sostanza fuorilegge da anni ma purtroppo ancora capillarmente presente su tutto il territorio nazionale. Il commissario Lupo, però ha ora comunicato al procuratore che la bonifica della miniera prevede il trasferimento dell’amianto in altro sito. Due anni fa vennero appiccati alcuni incendi dolosi, ma l’episodio più grave è quello dell’ottobre 2010, quando forse in un tentativo di furto dei macchinari nella cabine elettriche, vennero sversati sul terreno 15 mila tonnellate di olio dialettrico altamente inquinante. Non è mai stato chiarito se si sia trattato di un sabotaggio o di un tentato furto. La video sorveglianza permetterà di monitorare l’area della miniera 24 ore su 24. Intanto proseguono le indagini della Procura di Enna sulle responsabilità per la mancata bonifica dall’amianto, per la quale sono indagati il presidente della Regione Raffaele Lombardo, gli assessori regionali all’Energia, Giosuè Marino e Pier Carmelo Russo, e del funzionario della Regione, responsabile per i siti minerari dimessi La Rosa, al quale sono contestati anche i reati di omissione di atti d’ufficio.
Giulia Martorana