A Troina incontro-dibattito sulla grave situazione dell’economia e delle imprese

Troina. Domenica mattina 13 maggio, alle ore 10, nel salone Paolo VI della parrocchia della Madonna del Carmine, nel Convento delle Suore Cappuccine del Sacro Cuore, in via Vittorio Emanuele si terrà un incontro dibattito sul tema “Situazione attuale e prospettiva dell’economia e delle imprese locali”, organizzato dall’Associazione Culturale Antonio Gramsci di concerto con il Comitato Cittadino. Interverranno: Giancarlo Amata, amministratore della Edil Strade dei F.lli Amata snc, Silvestro Amata, presidente della Nebiolo Hi-Tech, Nino Mancuso, presidente del Gruppo Agroalimentare Italiano. La situazione dell’economia del paese è diventata particolarmente critica. E’ una situazione di crisi acuta che colpisce tutti i settori dell’economia locale mettendo a rischio la sopravvivenza di molte aziende commerciali ed artigiane. La disoccupazione in paese, soprattutto quella giovanile, è un dato ormai strutturale. Anche se non ha più le dimensioni degli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, non si è arrestato il flusso migratorio in uscita che adesso è alimentato dai giovani con il diploma e la laurea in tasca. Con una popolazione che diminuisce ed invecchia, non è affatto rassicurante il futuro non molto lontano che si prospetta per Troina. In paese è molto diffusa la sensazione che, permanendo questo stato di cose, il futuro non è più una speranza, ma una minaccia. La percezione dell’assenza di prospettive rende più acuto il disagio degli strati sociali che compongono la società troinese, in particolar modo dei ceti medi in declino e dei lavoratori dipendenti che hanno perso il lavoro e dei lavoratori disoccupati che lo cercano e non lo trovano. E’ illusorio attendesi interventi esterni ai quali affidare la soluzione dei problemi dello sviluppo di Troina, che si trova ad affrontare un passaggio drammatico contando sulle proprie forze. Bisogna mettere a fuoco delle politiche a livello locale che stimolino nuovi e moderni comportamenti e sostengano i soggetti più capaci di inserirsi con successo nel mercato globale in cui la competizione non è più solo tra singole imprese, ma soprattutto tra comunità territoriali. Lo politiche locali devono suscitare e potenziare in primo luogo il gioco di squadra del paese mobilitando tutte le risorse sociali e culturali che costituiscono le condizioni non economiche dello sviluppo. Mobilitare tutte le risorse virtuose disponibili sul territorio, non è un’impresa da poco. Sono tanti e pesanti i vincoli strutturali che una simile impresa deve superare. Che la mobilitazione di tutte le risorse locali possa giocare un ruolo fondamentale nella creazione di un contesto favorevole alla crescita delle imprese locali, è vero. Ma è altrettanto vero che non si può attribuire alla mobilitazione virtuosa di tutte le risorse locali il superamento di gran parte dei vincoli strutturali che hanno una dimensione regionale e nazionale. La riduzione del carico fiscale o le facilitazioni nell’accesso al credito, che le imprese rivendicano, sono delle questioni che richiedono interventi di livello superiore a quello locale. Appartiene alla dimensione locale della politica, ad esempio, la decisione di un uso più razionale finalizzato allo sviluppo economico della quota dei canoni per lo sfruttamento e la coltivazione dei giacimenti di idrocarburi che la Regione gira al Comune. Non sono poche le variabili sulle quali si deve intervenire a livello locale. E’ necessario che diventino argomenti di discussione pubblica l’individuazione di tali variabili e dei modi come intervenire per avviare un processo di crescita e di sviluppo autopropulsivo, senza dipendere da interventi esterni perchè si regge sulle risorse locali.

Silvano Privitera