I ramara di ritorno dai boschi sui Nebrodi

Troina. Sabato pomeriggio s’ingrossava di momento in momento la folla assiepata ai bordi del fiume Troina a pochi passi dal ponte Failla per accogliere i ramara di ritorno dai boschi sui Nebrodi il per il pellegrinaggio per voto e per devozione a San Silvestro, monaco basiliano del XII sec, concittadino e patrono dei troinesi. Il culto di San Silvestro ha una valore identitario per i troinesi. Erano partiti in 500 a piedi giovedì sera dal piazzale antistante alla chiesa di San Silvestro nel quartiere Corso. Al ponte Failla sono arrivati con qualche ora di ritardo rispetto al’anno scorso, ma la gente ha atteso pazientemente e serenamente l’arrivo dei ramara. Questo tratto del fiume Troina con il ponte Failla, un ponte a schiena d’asino del XIV secolo, è una sorta di luogo sacro per i ramara come del resto lo è anche il bosco dove vanno a raccogliere i rametti di alloro, che per loro è una specie di santuario. All’andata giovedì notte attraversano a guado il fiume senza passare sul ponte. Sabato pomeriggio, quando arrivano sulla sponda del fiume Troina, prima di attraversarlo si dispongono in cerchio sul letto del fiume e fanno un giro come se volessero abbracciarlo. Completato il giro attorno al fiume, i ramara passano sul ponte Failla. Significherà qualcosa questo giro attorno al fiume e l’attraversamento del fiume sul ponte Failla solo al ritorno e non all’andata del pellegrinaggio. C’è molta materia di studio per antropologi ed etnografi in questo pellegrinaggio dei ramara, che affonda le sue origini in tempi remotissimi, sicuramente in epoche precristiane, se come ci raccontano Diodoro Siculo e Cicerone i pastori si recavano una volta l’anno ad Apollonia, antica città identificata con San Fratello, dove c’era un tempio dedicato ad Apollo, per chiedere alla divinità pagana protezione per greggi ed armenti. Il posto è lo stesso di dove vanno oggi i ramara. Ha ragione Giovambattista Vico quando dice che le tradizioni popolari “devono aver avuto pubblici motivi di vero, onde nacquero e si conservarono da interi popoli per lunghi spazi di tempo”. Non vi è tradizione che non poggi su un fondo di verità. Questa mattina i ramara hanno concluderanno il loro pellegrinaggio sfilando per le vie del paese partendo dalla casa del massaro, che li aveva guidati lungo impervi sentieri nel pellegrinaggio, per giungere nelle prime ore del pomeriggio nella chiesa di san Silvestro per porre un rametto di alloro sulla tomba del santo patrono di Troina.

Silvano Privitera