Nuovi straordinari ritrovamenti nella zona della Villa del Casale di Piazza Armerina

Piazza Armerina. Un portico colonnato, una vasca absidata, un pavimento mosaicato di oltre 80 metri quadri e numerosi affreschi ben conservati. Sono i nuovi straordinari ritrovamenti nella zona della Villa del Casale di Piazza Armerina, dove si sta concludendo il restauro dell’antica struttura imperiale. A poco meno di un mese dall’inaugurazione – la data fissata è quella del 4 luglio – sembrerebbe adesso possibile riscrivere l’intera storia del sito.
“E’ una scoperta eccezionale – ha detto l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Sebastiano Missineo – che aumenta il prestigio e il valore artistico di un bene che la Sicilia divide con l’umanità. Un motivo affascinante in più, per coloro che decideranno di visitare la Villa nei prossimi mesi, e che potra’ ammirarla anche di notte. E non dimentichiamo che a poco meno di venti chilometri si può anche visitare il museo di Aidone con la Dea di Morgantina restituita dagli Stati Uniti”.
Non più una villa isolata nel territorio, ma probabilmente attorniata da edifici di un certo pregio che fanno pensare ad un vasto e ricco insediamento abitativo.
A sud della Villa romana del Casale, nella zona già trattata in anni precedenti dalla ricerca del professor Patrizio Pensabene, con gli studenti dell’Università La Sapienza di Roma, sono state scoperte due nuove aree archeologiche. “Durante la sistemazione dei terreni per uno scavo didattico, attorno alla Villa – spiega il direttore dei lavori e direttore del Parco archeologico della Villa del Casale, Guido Meli – abbiamo rinvenuto a circa due metri di profondità alcune colonne e una parte di basamento. Già l’anno scorso alcuni scavi superficiali avevano permesso di ritrovare una parte di colonna spezzata, che era sembrata fuori contesto, adagiata su uno strato alluvionale. Ora pensiamo che si tratti di un edificio completo con tanto di portico colonnato”. La seconda zona di scavo ha fatto emergere una vasca absidata, rivestita di mosaico, parte di un piu’ ampio complesso termale, ancora non identificato con certezza. Le piogge dei mesi scorsi hanno portato alla luce un’interessante pavimentazione a mosaico, con le pareti con intonaci dipinti. “Si tratta di un vasto ambiente di circa ottanta metri quadri, davanti alla vasca termale – continua Guido Meli – con pavimento a mosaico ancora integro e con disegni geometrici, simili a quelli presenti in alcuni ambienti della Villa e già restaurati”. Per l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Sebastiano Missineo, “il ritrovamento, di grande interesse per la comunità scientifica, sarà oggetto, così come richiesto dal direttore Meli, di un intervento di somma urgenza, finanziato dall’assessorato, per una più completa indagine e conservazione dei reperti. E’ chiaro che a questo punto, dopo l’apertura definitiva della Villa, che avverrà tra meno di un mese, sarà necessario proseguire le campagne di scavo, che certamente potranno far scrivere una nuova pagina della storia di uno dei beni più importanti del patrimoni o culturale siciliano, inserito nella World Heritage List dell’Unesco”.