Usura. CNA: “Un allarme inascoltato”

“Se non si prendono immediati provvedimenti a favore delle imprese e dell’economia, anche a livello locale, partendo dal sostegno alle imprese che si trovano in difficoltà, da qui a qualche mese avremo un problema sociale di grande portata, sia per il numero di disoccupati, che sebbene sia già oggi a livelli altissimi, aumenterà ulteriormente, sia per il numero di attività chiuse o fallite che cresce esponenzialmente, che per l’impoverimento progressivo del territorio che induce molti alla disperazione e alla fuga alla ricerca di opportunità per la propria sopravvivenza lontano da qui”.
Così comincia il comunicato della CNA di Enna che parla attraverso il suo Presidente Provinciale Tonino Palma.
“Le misure di rigore e recessive del governo centrale, – continua Palma – la lentezza e l’inefficienza di quello regionale non possono essere addotte come alibi per l’inerzia e il disinteresse da parte di chi ha responsabilità a livello locale.
Non si può essere sordi all’appello delle imprese che chiedono interventi per favorire lo sviluppo ma soprattutto interventi immediati per arginare lo stato di difficoltà in cui si trovano.
Il prelievo fiscale ormai asfissiante, la mancanza di commesse, la ridotta capacità di spesa delle famiglie, la scarsa capacità delle amministrazioni locali che negli anni hanno dimostrato di non aver saputo programmare in tempo ed attuare azioni e strategie tese allo sviluppo, oggi mettono in ginocchio le nostre imprese che sono alle prese con le scoperture bancarie, con i debiti nei confronti dei loro fornitori, dei loro dipendenti, del fisco, degli istituti previdenziali e rappresentano l’anello debole di un meccanismo perverso di cui sono le vittime sacrificali.
La sottovalutazione del problema, il ritardo con cui si sta procedendo e la scarsa attenzione mostrata verso il grido di allarme lanciato dalle imprese sta portando molti alla esasperazione.
Da un lato la necessità del risanamento del paese dall’altro le difficoltà delle amministrazioni locali stanno scaricando il maggior peso sulle piccole e medie imprese che non trovano più sollievo neppure attraverso l’accesso al credito, in quanto le banche, pensando di poter sopravvivere salvaguardando solo il proprio patrimonio, stanno soffocando le residue speranze degli imprenditori.
Nonostante i molteplici protocolli per la legalità, i proclami contro l’usura, l’impegno delle associazioni di categoria per arginare fenomeni di aggressione verso le imprese e gli strumenti messi in campo dai consorzi fidi attraverso i fondi di garanzia speciale contro l’usura, le imprese sono indotte, per evidente responsabilità delle banche e il disinteresse di chi dovrebbe garantire il rispetto delle regole e dei protocolli, a rivolgersi agli usurai per far fronte ai propri impegni.
L’usura non si combatte con le carte bollate e le parole, si combatte stando a fianco delle imprese nel preciso momento in cui queste denunciano le loro difficoltà e professano il loro impegno e la volontà di voler continuare ad operare entro i limiti della legalità.
Eludere questo problema e far finta di nulla, sentendosi l’animo in pace per aver sottoscritto protocolli di legalità e aver celebrato convegni sul tema, equivale ad essere complici di comportamenti malavitosi e fautori dell’evasione e dell’elusione fiscale, quella dettata dalla disperazione e dalla necessità.
Pertanto – conclude Palma – invito tutti i soggetti che hanno responsabilità di governo del territorio, gli amministratori, i rappresentanti delle altre parti sociali ad intensificare il confronto per mettere a fuoco una strategia comune e per far sentire il proprio peso nelle azioni di sostegno alle imprese, chiedo alle banche di rivedere la propria posizione di chiusura nei confronti di quelle imprese che chiedono un aiuto per poter superare questo momento di crisi, in particolare mi rivolgo a quelle banche che hanno chiuso le porte in faccia a quegli imprenditori che hanno ottenuto da parte dei consorzi fidi parere favorevole per poter attingere al loro fondo anti usura e nonostante ciò hanno negato loro l’accesso al credito, favorendo con questo atteggiamento il ricorso a fonti di finanziamento illecite, invito infine il Prefetto per il ruolo e l’autorevolezza che gli competono, ad accettare l’invito presentato dalla CNA per un incontro sul tema, in modo da poter avere la possibilità di denunciare atteggiamenti che vanno nella direzione opposta a quella da lui auspicata e sottoscritta attraverso i protocolli per la legalità, in modo che si possa fare garante per il rispetto delle regole e per la sopravvivenza delle imprese.