Nicosia. Sindaco Malfitano con 10 pagine di ordinanza revoca l’intero Cda dell’Azienda Silvopastorale

Nicosia. Dopo giorni di tensione tra l’amministrazione del sindaco Sergio Malfitano ed il consiglio di amministrazione della Silvopastorale che gestisce il demanio comunale, ieri la clamorosa svolta. Il sindaco Sergio Malfitano con 10 pagine di ordinanza ha revocato l’intero Cda dell’Azienda speciale. Le motivazioni della revoca sono dettagliatissime ma sostanzialmente riassumibili con “atti in palese contrasto con gli interessi della Silvopastorale e del Comune”. Quindi da ieri a sostituire per 60 giorni il Cda sarà la giunta comunale. Revocate le nomine del presidente Consentino, dei consiglieri effettivi Di Pietro e Romano di quelli supplenti Lo Bianco e Garigliano.
La vicenda ruota intorno a quanto emerso sull’uso di una parte della ex caserma della Silvopastorale, che attualmente è occupata da un’impresa edile senza alcun contratto. L’edificio deve ospitare il museo della montagna che è stato finanziato con 500 mila euro di fondi europei ed il sindaco Malfitano ha più volte chiesto al presidente Consentino di far sgomberare i locali, per scongiurare il rischio di perdere il finanziamento. Le richieste sono cadute nel vuoto e la goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stato il diniego da parte dell’impresa occupante, a far accedere il comandante dei vigili urbani ed il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale. I due dirigenti comunali avrebbero dovuto effettuare un sopralluogo, finalizzato ad accertare lo stato dell’immobile, ma sono stati “pregati di uscire” dalla ex caserma della Silvopastorale. Un episodio che aveva dato “fuoco alle polveri”.
La Sigenco, aggiudicataria dei lavori di un lotto della strada Nord Sud, occupa i locali senza contratto di affitto, con il beneplacito del Cda della Silvopastorale. Malfitano nella revoca del Cda ha motivato con la violazione dello Statuto e della destinazione d’uso dell’immobile che può essere finalizzato solo alla promozione ed allo sviluppo dell’agrozootecnia nicosiana ed alla promozione del patrimonio naturalistico. Il sindaco Malfitano aveva verificato che i fondi per il museo della montagna sono concessi per tutto l’immobile che deve quindi essere libero, pena la revoca del finanziamento.