Troina. Applausi a scena aperta per la compagnia teatrale “I viandanti”

Troina. La commedia di Antonio Russo-Giusti “L’eredità dello zio buonanima” è stata presentata due volte, a distanza di una settimana l’una dall’altra, nel teatro dei 500 della Cittadella dell’Oasi dalla compagnia teatrale “I viandanti” costituita da attori non professionisti nell’ambito dell’oratorio “Fra’ Calandra” del convento dei frati cappuccini di via Umberto I. In tutte due le volte il pubblico ha riempito il teatro dei 500 per vedere la commedia ed applaudire a scena aperta. Il divertimento è assicurato dalla trama della commedia che racconta le vicende di Favazza che tanto aveva sperato nell’eredità dello zio canonico per migliorare la condizione della sua famiglia. Anche gli attori però hanno fatto la parte per divertire il pubblico bene interpretando i personaggi della commedia. Essere l’erede designato di una fortuna suscita inevitabilmente l’invidia degli altri parenti, che avevano fatto dei pensieri sul patrimonio lasciato dallo zio defunto. Di questo, Favazza se n’era fatta una ragione. Quello che, all’apertura del testamento dal notaio, non si aspettava era che, a forza di legati in favore di tanti altri, a lui non rimaneva niente della cospicuo patrimonio dello zio canonico di cui era erede. A rimediare a questa terribile delusione di Favazza per come era andata a finire l’eredità, compaiono due libretti di banca che un altro prete aveva ricevuto dallo zio canonico per consegnarli, dopo la sua morte, al nipote. Favazza non perde tempo e corre subito in banca a ritirare i soldi. Ma gli viene quasi un colpo, quando arriva in banca e trova gli sportelli chiusi perché la banca è fallita. Alla fine tutto si aggiusta perché il prete che aveva avuto affidato il compito dallo zio buonanima di consegnare al nipote Favazza i due libretti, preso dal senso di colpa per non averli consegnati a tempo all’erede, prima che banca fallisse, prende i soldi di tasca sua per darli a Favazza. La commedia è stata un serie di scene di esilarante comicità, che gli attori non professionisti hanno reso ancora più divertenti meritando gli applausi del pubblico.

Silvano Privitera