No MUOS, Consigliere provinciale Cacciato presenta mozione

Enna. Presentata dal Consigliere provinciale Salvatore Cacciato sulla problematica del cosiddetto “MUOS” una mozione. Trattasi del nuovo sistema di comunicazione satellitare che le forze armate USA stanno installando a Niscemi. Su questo sistema di controllo satellitare a scopi bellici si sono più volte sollevate le proteste delle popolazioni locali. L’entrata in funzione dei trasmettitori del MUOS avrà come conseguenza un incremento del rischio di contrarre vari tipi di disturbi e di malattie, tra cui alcuni tumori del sistema emolinfatico. C’è poi, “l’ipertermia” con conseguente necrosi dei tessuti e l’organo più esposto è l’occhio (cataratta indotta da esposizione a radiofrequenze o a microonde).
La prima Commissione consiliare, su iniziativa dello stesso Consigliere Cacciato, ha approvato la mozione in questione ed ha predisposto la documentazione al prossimo Consiglio Provinciale in seduta plenaria per la discussione nonché l’adesione ai movimenti “NO-MUOS”.

Il testo della mozione del Consigliere Cacciato:
“Vorrei porre l’attenzione sul terminale M.U.O.S. realizzato all’interno della riserva naturale “La Sughereta di Niscemi”, area di notevole pregio naturalistico nonché “Sito di Interesse Comunitario” riconosciuto a livello europeo.
Cosa è il M.U.O.S.? –Mobile User Objective System- è il nuovo Sistema di telecomunicazioni satellitari delle forze armate USA, a fini bellici, che opera attraverso trasmissioni in UHF (Ultra High Frequency) e che ha una potenza di circa due milioni di Watt. Questo sistema viene utilizzato, altresì, per dirigere i “droni”, nuovi aerei militari privi di pilota.
Le trasmissioni della stazione MUOS comportano grandi rischi per la popolazione e per l’ambiente. Gli effetti sulla biosfera sono effetti acuti, sia quando legati a esposizioni brevi, a campi di elevata intensità, e sia di effetti dovuti a esposizioni prolungate a campi di intensità inferiore.
-Massimo Zucchetti, professore ordinario di Impianti Nucleari del Politecnico di Torino e research affiliate del MIT (Massachusetts Institute of Technology –USA) e
-Massimo Coraddu, consulente esterno del dipartimento di Energetica del Politecnico ed ex ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN)
hanno affermato che le persone irraggiate accidentalmente potrebbero subire danni gravi e irreversibili anche per brevi esposizioni. L’entrata in funzione dei trasmettitori del MUOS avrà come conseguenza un incremento del rischio di contrarre vari tipi di disturbi e di malattie, tra cui alcuni tumori del sistema emolinfatico. C’è poi, “l’ipertermia” con conseguente necrosi dei tessuti e l’organo più esposto è l’occhio (cataratta indotta da esposizione a radiofrequenze o a microonde).
La stazione del sistema satellitare danneggerebbe anche la fauna, in particolare gli uccelli (che verrebbero uccisi) e le api, con gravi ripercussioni a catena sulla flora e sull’intera catena alimentare.
Ma i danni alla salute non sono gli unici ad essere prodotti. Le interferenze elettromagnetiche sarebbero incompatibili con il regolare traffico aereo, in buona parte di Comiso, Sigonella e Fontanarossa. La vulnerabilità sarà anche per i dispositivi elettronici come gli apparecchi elettromedicali, pacemaker, defibrillatori, apparecchi acustici, strumentazioni di bordo per il pilotaggio. Gli stessi americani affermano che le interferenze generate dalle antenne del MUOS possono arrivare ad innescare accidentalmente gli ordigni trasportati: anche per questo motivo hanno deciso di spostare la loro attenzione su Niscemi, per evitare il potenziale pericolo di detonazione degli ordigni di Sigonella.
La Sicilia diventerà un punto strategico di enorme importanza per le radiocomunicazioni e quindi rafforzerà il suo ruolo di obiettivo militare, con tutti i pericoli consequenziali.
Dobbiamo essere vicini alla popolazione di Niscemi, non solo per un alto senso di solidarietà nei loro confronti ma anche e non per secondo per un preciso dovere istituzionale e di appartenenza territoriale, un dovere che ci chiama alla difesa del nostro territorio, alla difesa della qualità della vita e della salute della nostra gente, di questa e delle future generazioni.
Per quanto sopra esposto Vi invito alla discussione di questo emergente ed imminente pericolo, ponendo una immediata mozione all’ordine del giorno del primo utile Consiglio Provinciale, allargato anche, per questo specifico punto, a rappresentanze dei movimenti NO MUOS, delle istituzioni SPRESAL, ARPA, Associazioni e fondazioni di ricerca sul cancro, affinché tutti possano argomentare e dare un contributo per un felice risvolto a questa annunziata catastrofe”.