Preoccupazione dei Sindacati su futuro lavoratori ambientali

Enna. La FP Cgil e la Uil, insieme a Fiadel e Ugl, sono preoccupate per il futuro dei lavoratori impegnati nel ciclo di raccolta rifiuti nella provincia di Enna.
I Sindacati, in occasione delle molteplici riunioni consumate con Sicilia Ambiente e Ato-Enna Euno, anche presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro di Enna, per affrontare il problema della collocazione futura del personale dipendente di Sicilia Ambiente, hanno sempre mostrato perplessità a causa delle modalità adottate dalla Società per affrontare la delicata problematica occupazionale.
Dopo un primo verbale di accordo sottoscritto il 02/02/2011, nel quale, con grande senso di responsabilità, tutte le OO.SS. esprimevano parere favorevole ad un breve periodo di distacco dei dipendenti da Sicilia Ambiente all’Ato Enna Euno, perché era l’unico modo per evitare sia il paventato licenziamento di tutti i dipendenti da distaccare che l’emergenza rifiuti che si sarebbe venuta a creare in tutti i Comuni della provincia, anche perchè l’Ato Enna Euno, nella stessa riunione si era impegnata a trasferire presso di sé tutto il personale di Sicilia Ambiente entro 28/02/2011, sono invece seguiti ulteriori provvedimenti di distacco che hanno trasformato la transizione e la provvisorietà del provvedimento in un vero e proprio impiego di tutto il personale presso l’Ato Enna Euno, senza mai tenere conto, in questo caso, delle norme sul trasferimento del personale e sull’impiego dello stesso.
Le successive proroghe del distacco perpetrate dalle Ditte si sono infatti rivelate inutili per la soluzione del problema, tanto che ancora oggi non si intravvedono soluzioni definitive atte a garantire la collocazione futura dei lavoratori, noncuranti specialmente della legge 300/1970 e delle direttive e leggi regionali.
Piuttosto che mettere in campo alcune soluzioni organizzative suggerite dalle OO.SS., come l’istituzione dei necessari Centri Comunali di Raccolta dei rifiuti presso tutti i Comuni della provincia di Enna, insieme all’attivazione della raccolta differenziata (che nella nostra provincia risulta essere l’ultima in Italia, dati di Repubblica), consentendo così un razionale e più armonico impiego del personale, oltre che un notevole risparmio di somme per il minore conferimento in discarica (come fra l’altro prevede anche la “Convenzione di Affidamento del Servizio del Ciclo Integrato dei Rifiuti dell’Ato Enna Euno e come, tra l’altro, risulta sia stato richiesto svariate volte anche dall’assemblea dei Soci di Enna Euno), le Società invece, sempre in concomitanza dello scadere delle proroghe del comando, proponevano soluzioni legate soltanto all’esubero di personale e alla conseguente necessità di tagli di posti di lavoro. Addirittura le richieste di tagli di posti di lavoro tempo fa furono formalizzate con l’avvio, da parte di Sicilia Ambiente e dell’Ato Enna Euno, della procedura di licenziamento per dipendenti.
Fortunatamente queste procedure di licenziamento non sono mai state portate a termine per il netto rifiuto delle OO.SS., che continuano a chiedere alle Società di conoscere ed esporre dettagliatamente l’organizzazione del servizio ed il piano industriale, a seguito del quale i Sindacati potrebbero essere disponibili a discutere di eventuali soluzioni che permetterebbero di contenere il costo del servizio proposto dall’Assemblea dei Soci.
Le OO.SS., in merito al trasferimento del personale, ritengono che può essere utile per scongiurare il paventato licenziamento dei dipendenti, ma le Società non possono pretendere che contemporaneamente venga accettato il dramma della diminuzione del costo del lavoro con l’avvio di ammortizzatori sociali a scapito di tutti i lavoratori, oppure cambiare l’attuale Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di Federambiente con quello meno favorevole degli EE.LL., specialmente quando ancora oggi non si conoscono i bilanci, non si conosce l’organizzazione nei cantieri comunali, non si conosce l’organigramma, non si conosce il piano industriale, ma soprattutto senza prima fornire le necessarie coperture economiche e le garanzie occupazionali a salvaguardia di tutti i dipendenti.
Tutto questo non esime le Società a garantire il servizio, in applicazione della legge regionale 9 del 2010 e della normativa vigente, che impone soprattutto la salvaguardia dei diritti collettivi e individuali del personale (Ato e Sicilia Ambiente), nel caso di avvicendamento o cessazione di appalto, così come in particolare sancisce l’articolo 6 del vigente CCNL, che “impone” all’impresa subentrante di assumere tutto il personale in forza, nessuno escluso.
Ma la cosa che preoccupa maggiormente le OO.SS. è la drastica riduzione del costo del servizio improntata solo sui sacrifici a carico dei lavoratori dipendenti, che già sopportano il taglio delle ore lavorate, infatti circa l’80% di loro ha una rapporto di lavoro part-time con uno stipendio medio che si aggira intorno agli 800/1.000 euro mensili, senza invece tentare di applicare soluzioni economiche vantaggiose come la raccolta differenziata e la lotta all’elusione e all’evasione, che farebbero abbassare il costo del servizio almeno del 35%, raggiungendo lo scopo del risparmio senza colpire la parte più debole che sono le maestranze.
Infine le OO.SS. non comprendono come mai, a distanza di oltre un anno e mezzo, non si sia ancora provveduto ad indire una nuova gara per l’affidamento del servizio, o perché i Soci dell’Ato non abbiano deliberato in maniera definitiva il costo del servizio nella nostra provincia, permettendo così di risolvere il problema occupazionale.