Sicilia. Ha tolto il disturbo!: il presidente della Regione Raffaele Lombardo si è dimesso

Oggi pomeriggio il presidente della Regione Raffaele Lombardo ha rassegnato le tanto annunciate dimissioni.
Inizia una campagna elettorale piena di molte incognite, che porterà i siciliani al voto il 28 e 29 ottobre.
Quasi un’ora prima è svolta una giunta di governo e giunge la notizia di nuove nomine: Mario Zappia è stato scelto come commissario straordinario dell’Asp di Siracusa e due nuovi assessori: Nicola Vernuccio (ex dirigente generale esterno all’assessorato all’Industria, ex commissario provinciale dell’Mpa) è il successore di Caterina Chinnici all’assessorato Autonomie locali; il secondo, nominato giusto una manciata di minuti prima del passo indietro, è Claudio Torrisi, che ricoprirà la carica di assessore all’Energia e Rifiuti la cui delega era nelle mani dello stesso Lombardo.

L’Ars ha approvato l’assestamento del bilancio della Regione per l’anno finanziario 2012 che prevede la copertura del disavanzo per 2 milioni e 300 mila euro. Il provvedimento e’ stato approvato con votazione nominale palese e parere favorevole del governo: 43 si’, 30 astenuti e 5 no. Un altro ordine del giorno accettato come raccomandazione e’ a firma del presidente della commissione Bilancio Riccardo Savona e sottoscritto dai capigruppo che impegna il governo nei prossimi mesi ad attuare la spending review.

”Lascio tutte le cariche politiche senza rimpianti. Abbiamo fatto tanto, molte riforme. Lascio all’apice, perche’ la presidenza della Regione siciliana e’ l’apice di una carriera. Lascio con serenita’. E vi auguro a tutti voi di poter continuare a serviree almeglio la Sicilia”. E’ uno dei passaggi finali dell’intervento in Aula del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, sulle due dimissioni.
Trentacinque minuti di discorso, partendo dall’attuale situazione politica e finanziaria: ”Assistiamo a una vera e propria aggressione nei confronti della nostra Regione, della sua autonomia e vediamo affermarsi un serrato centralismo con tagli che vengono imposti da continue manovre finanziarie”.
Poi la vicenda giudiziaria ”che sto subendo”.
”Una vicenda giostrata abilmente sul piano mediatico, con una orchestrata fuga di notizie”. E’ uno dei motivi delle sue dimissioni (”una scelta lucida e ragionata”), la vicenda giudiziaria. Non c’e’ solo la vicenda giudiziaria che spinge il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo alle dimissioni, ”ma c’e’ anche una ragione politica”.
”Sono convinto – ha detto – che l’anticipo delle elezioni potra’ consentire alla politica e ai siciliani di autodeterminarsi piu’ liberamente piuttosto che condizionati dalle trattative che si svolgono sui tavoli nazionali. Ci trattano come merce di scambio come e’ avvenuto in 60 anni di autonomia ridotta dai partiti nazionali a un simulacro.
Partiti nazionali e autonomia sono ontologicamente incompatibili”.
Infine Lombardo si e’ augurato che ”ci sia una nuova fase legislativa di uomini liberi, che sappiano ovviare alla piaga dell’ascarismo e del trasformismo che ha caratterizzato la classe dirigente, una classe politica libera e forte che realizzi l’autonomia”. Poi il presidente dell’Ars Francesco Cascio ha chiuso i lavori d’Aula rinviandoli al 9 agosto alle 11.

”La Sicilia e’ finalmente libera.
Con le dimissioni di Lombardo si chiude una delle pagine piu’ buie della politica regionale e si pone fine ad un sistema clientelare gia’ da troppo tempo ramificato e spudorato sino all’ultimo minuto con la nomina dell’Assessore alle autonomie locali”. E’ quanto afferma Fabio Giambrone, segretario regionale Idv Sicilia.
”In un momento in cui la Sicilia sembra inabissarsi in una situazione drammatica, – prosegue Giambrone – in cui non si ha neanche una visione trasparente delle sue reali condizioni finanziarie, l’unica cosa certa adesso e’ la necessita’ di un progetto politico e una proposta di governo per le prossime elezioni regionali, che segni una netta e chiara discontinuita’ con la negativa stagione dei governi di Cuffaro prima e Lombardo dopo, stagione caratterizzata – conclude l’esponente Idv – da una inaccettabile questione morale nelle istituzioni e da governi inadeguati politicamente e culturalmente per far fronte alla drammatica condizione sociale ed economica in cui da troppo tempo la Sicilia versa”.

”Con le dimissioni di Raffaele Lombardo si conclude la stagione piu’ oscura della storia della nostra Regione che ha rappresentato una vera e propria calamita’ per il Popolo siciliano”. Cosi’ si e’ espresso il Vicepresidente del Pdl all’Ars, Salvo Pogliese, che ha continuato: ”Cinque governi, policromi, in quattro anni e mezzo, trentuno assessori, tra politici e tecnici, e una miriade di consulenti strapagati, incapaci, persino di gestire i fondi europei, tutti sotto il rigido controllo del Governatore, con il proditorio obiettivo di occupare, sistematicamente, grandi e piccoli posti di potere”.
”Con le dimissioni di Lombardo – ha aggiunto il Parlamentare – finalmente finisce tutto cio’ e la Sicilia riconquista la sua Liberta’. Ecco perche’ il 31 luglio rimarra’ per i siciliani un giorno memorabile”.
”Auspico – ha concluso Pogliese – che il ritorno alle urne restituisca alla Sicilia quella volonta’ popolare che, in questa strana legislatura, e’ stata negata dal ribaltonismo e che la classe politica, dopo una scrematura catartica operata dall’elettorato, riconquisti l’autorevolezza, la lealta’ e lo spirito di servizio, indispensabili per riconquistare la credibilita’ e far ripartire la nostra amata Sicilia”.

”Apprezziamo le dimissioni di Raffaele Lombardo come gesto di stile a cui ne’ la Sicilia ne’ il Paese erano abituati, al punto che nessuno ci credeva.
Si chiude una stagione politica importante e se ne apre una nuova nella quale Futuro e Liberta’, forte della lealta’ dimostrata, ritiene che si debba aprire una nuova fase politica in cui bisogna guardare al futuro senza pregiudizi e con grande capacita’ di dialogo”. E’ quanto dichiara Carmelo Briguglio, vice presidente dei deputati e coordinatore siciliano di Fli, commentando le dimissioni di Raffaele Lombardo da presidente della Regione Siciliana.
”Con la candidatura di Fabio Granata, Fli ha fatto il primo passo in questa direzione”, aggiunge Briguglio.

”Finalmente ha tolto il disturbo! Ma purtroppo dovremo fare a lungo i conti con la disastrosa situazione che lascia e che, ancora una volta, ha vergognosamente cercato di nascondere nelle sue dichiarazioni d’addio!”. Lo afferma il presidente della commissione parlamentare per l’Attuazione del federalismo fiscale, Enrico La Loggia (Pdl), commentando le dimissioni del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo.

”Con le dimissioni di Raffaele Lombardo si chiude una pagina nera per la Sicilia che e’ durata piu’ di dieci anni. Dieci anni in cui le risorse per lo sviluppo e le casse della Regione sono servite a foraggiare clientele, malaffare e, come accertato dalla magistratura, gli interessi mafiosi. Adesso, la Sicilia ha una necessita’ vitale di un’autentica alternativa di governo che sulla base di un reale rinnovamento etico nei metodi e nei contenuti metta alla porta autori e complici di questa fallimentare stagione, consentendo all’Isola di uscire dal guado”. Lo ha detto l’europarlamentare Rita Borsellino, in merito alle dimissioni del presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo.

“La conclusione della vicenda “spending review” in salsa siciliana ha assunto contorni paradossali, segnando l’ultimo atto di questa fallimentare legislatura”. Lo sostiene Fp Cgil Sicilia commentando la seduta d’aula di questo pomeriggio e le dimissioni del presidente Lombardo. “Mentre il governatore chiuso dentro il palazzo si apprestava a fare le ultime nomine di fedelissimi in attesa di dimettersi- sottolinea il sindacato – la politica ha deciso di non decidere e dopo tanto rumore sulla necessità di una norma su una spending review siciliana, è bastato un ordine del giorno per impegnare il governo regionale ad attuare la revisione della spesa per via amministrativa”. Secondo Fp Cgil Sicilia “l’unica consolazione di questa vicenda drammatica che lascia presagire drastici tagli ai servizi pubblici e licenziamenti nella pubblica amministrazione, sta nelle dimissioni di Lombardo”.

“Si e’ consumato all’Ars l’ultimo atto di uno scempio della Sicilia che va avanti da tempo. Ci auguriamo che le dimissioni di Lombardo aprano adesso per la Sicilia la possibilita’ di una nuova fase politica, diversa da quella che si chiude, che andra’ affrontata dai partiti col massimo della responsabilita’. Ci troviamo infatti di fronte a un disastro che deve servire da monito per chi governera’ e da riferimento per gli elettori che dovranno scegliere. Il nostro auspicio e’ comunque che i gravissimi problemi che restano aperti non diventino ‘merce’ da campagna elettorale, ma inducano nei partiti una nuova consapevolezza”. Lo dice Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil Sicilia.
Maggio aggiunge che “ l’epilogo negativo della vicenda della spending review era scontato, ma apre adesso l’opportunita’ di affrontare meglio una partita delicata, importante, che non poteva essere definita in pochi giorni ”. La segretaria della Cgil auspica che “sull’argomento si apra un confronto serrato e che la nuova fase politica che si avviera’ possa fare uscire l’ isola dal pantano del non fatto e del non risolto, per cercare di porre un argine a una crisi di fronte alla quale l’esperienza politica che si chiude e’ certamente fallimentare”.