Troina. “Maluanda” libro di Francesco Maccarrone se ne parla all’Associazione culturale Gramsci

Troina. Nel cortile del convento delle Suore Cappuccine del Sacro Cuore in corso Vittorio Emanuele, con ingresso da via Pintaura, domani pomeriggio, con inizio alle 18.30, si svolgerà la manifestazione organizzata dall’Associazione culturale Antonio Gramsci per parlare del romanzo dal titolo “Maluanda” di Francesco Maccarrone, giovane studente ventiquattrenne di ingegneria gestionale, e per vedere il reportage fotografico “Nord-Sud” di Cristiano Zingale, anche lui giovane con qualche anno in più di Francesco, che è stato in Congo per alcuni anni per motivi di lavoro. Attraverso le immagini del Congo che ci offre il reportage di Zingale possiamo misurare la differenza tra il benessere materiale in cui viviamo noi in Europa e la terribile povertà in cui vivono le popolazioni dei paesi dell’Africa Centrale. E’ un romanzo di formazione “Maluanda”, che in swahili, la lingua che si parla in Tanzania, significa “angelo”, “persona buona”, una che, senza nulla chiedere in cambio, si dedica agli altri che hanno bisogno di aiuto. Il romanzo racconta la crescita di Ale verso la maturità, che non è necessariamente l’età adulta, ma l’attraversamento di una o più esperienze fondative. Per Ale, che vive con sofferenza in una società in cui i giovani crescono senza alcun ideale, senza alcun valore, senza alcun interesse o possibilità, l’esperienza fondativa è l’aver incontrato persone come Stefano e Giulia, con le quali stringe vincoli di schietta amicizia, frate Orazio che lo conduce in Tanzania nella sua missione dove trovano accoglienza ed assistenza bambini orfani, Alice-Malunda, che da volontaria collabora con frate Orazio nella missione in Tanzania e la piccola Sara, ospite della missione. E’ una forte trauma per Alex, il suicidio di Giulia, malata di cancro e con un passato di tossicodipendente, che all’apparenza sembrava di forte temperamento, ma che era interiormente fragile. Nella clinica dove lavora come infermiere Ale conoscenza con frate Orazio, che dalla Tanzania è tornato in Italia per curarsi. E’ frate Orazio il tramite che lo conduce in Tanzania dove c’è Alice, una donna bellissima con una dolorosa esperienza dietro le spalle di donna tradita dal suo compagno e dalla sua amica più cara. Infermiera di professione, Alice, che tutti chiamano Malunda, in ricordo della suora morta qualche anno prima del suo arrivo in Tanzania, è una preziosissima ed instancabile collaboratrice di frate Orazio. Con lei Ale stringe una relazione. Ma a procurare una forte emozione ad Ale è la piccola Sara, che scopre essere la figlia che Giulia ha avuto da un giovane nero. Tutti e tre sono costretti a fuggire dalla Tanzania per ritornare in Italia, perché la soldataglia violenta e corrotta ha messo soqquadro l’orfanotrofio e dà la caccia ai volontari italiani impegnati nelle missioni umanitarie. Cresciuti entrambi attraverso esperienze dolore e drammatiche, giunti in Italia dopo la fuga dalla Tanzania, Alice-Maluanda ed Ale formano con la piccola Sara una famiglia felice. In Italia Ale ritrova il suo vecchio amico Stefano, con il quale coltiva la memoria di Giulia perché tutti e tre erano legati da sincera e profonda amicizia, che Ale considera il valore assoluto.

Silvano Privitera