Approvvigionamento idrico Sicilia centromeridionale: grazie “Ancipa”

Troina. Con il gran caldo, che sta premendo come una cappa di piombo sulla Sicilia in questi giorni, gli agricoltori delle province di Enna e di Catania avrebbero serie difficoltà ad irrigare i loro campi, se quest’anno non ci fossero quei 50 milioni di metri cubi di acqua in più rispetto agli anni passati provenienti dagli invasi Ancipa di Troina e Pozzillo di Regalbuto, entrambi gestiti dall’Enel. Ma non c’è solo acqua per l’irrigazione. C’è anche più acqua per gli usi domestici per gran parte della Sicilia centromeridionale. Dalla diga Ancipa proviene anche l’acqua per usi civili che va ad alimentare i rubinetti degli abitanti di molti comuni dell’Ennese, del Nisseno. Tutto questo non è avvenuto a caso. Negli ultimi 15 anni, per ragioni di sicurezza perché sul muro di sbarramento erano comparse delle fessurazioni, nell’invaso dell’Ancipa veniva accumalata acqua in modesta quantità, da 5 a 10 milioni di mc, di gran lunga inferiore alla sua capacità di invaso, che è di 28 milioni di mc. Nel 2008 l’Enel decise con il “Progetto Ancipa” di ripristinare l’originaria capacità d’invaso. Gli esperti ci dicono che l’investimento di 50 milioni di euro del “Progetto Ancipa” realizzato dall’Enel è il più importante investimento compiuto in Italia nel campo idroelettrico. Bisognava consolidare il muraglione per accumulare acqua fino a 30 milioni di mc. L’intervento sul corpo della diga Ancipa, iniziato nel 2008, è consistito nella risarcitura di microfessure con resine speciali e la realizzazione di un sistema di monitoraggio, che fa della diga di Troina la diga più monitorata d’Italia. Prima dell’intervento sul corpo della diga, negli anni dal 1999 al 2004, erano stati realizzati lo scudo termico sul paramento di valle e il contrafforte antisismico alla base della diga. Il grande muro di sbarramento della diga ha un’altezza di 111 m, una lunghezza di 252 m ed uno spessore di 94 m alla base e di 3 m sottoscresta. Conclusi i lavori di consolidamento del muro, del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Ufficio tecnico per le dighe ha autorizzato il programma di invaso sperimentale, che è in corso, consentendo quest’anno l’accumulo di quei milioni di metri cubi di acqua per l’irrigazione in più rispetto alle annate precedenti. Nel 2013, i mc di acqua accumulati sarrano ancora di più perché alla conclusione del programma d’invaso sperimentale, la quota massima d’invaso raggiungerà i 949,50 m slm. Questo significa che la diga dell’Ancipa potrà contenere fino a 28 milioni di mc d’acqua. E’ stato colacolato che, in un anno, la diga Ancipa si può riempire tre volte con l’acqua del suo bacino sui Nebrodi. In un anno nella diga Ancipa si immettono circa 84 milioni di acqua per essere destinati ad usi irrigui (16 milioni di mc) nelle province di Catania ed Enna, ad usi civili (24 milioni di mc di acqua potabile) per le province di Calanissetta ed Enna e ad usi industriali per produrre energia elettrica nelle centrali di Radicone e Grottafumata, che sono state riattivate dopo 14 anni di inattività. Con la riattivazione di queste due centrali, si produce energia elettrica in quantità tale da soddisfare il fabbisogno annuo di circa 10.000 famiglie e contestualmente si riduce l’emissione di anidride carbonica di circa 18 tonnellate l’anno. I lavori di ripristino delle gallerie, che portano l’acqua dalla diga Ancipa a queste due centrali, hanno richiesto circa 400.000 ore uomo di lavoro nel corso delle quali non si è registrato alcun incidente, grazie alle rigorose misure di sicurezza adottate. Un contributo all’aumento della disponibilità di acqua per usi irrigui è venuto anche dalla diga Pozzillo di Ragalbuto dove, grazie ad un accordo tra Enel, Ministero delle infrastrutture – Ufficio tecnico per le dighe di Palermo e la Regione Siciliana è stato possibile incrementare di circa 40 milioni di mc l’accumulo di acqua.

Silvestro Privitera