Vescovo e seminaristi di Nicosia in visita alla centrale idroelettrica Enel all’Ancipa di Troina

Troina. Il vescovo della diocesi di Nicosia, Salvatore Muratore, con un gruppo di seminaristi, ha visitato la diga Ancipa dell’Enel. Ad accoglierli c’erano l’ing. Andrea Cicero, responsabile Enel dell’unità di business idroelettrico Sicilia, ed alcuni tecnici dell’Enel. Per chi si trova a passare da queste parti o, per ragioni diverse, deve soggiornarvi per qualche tempo, è d’obbligo fare un salto alla diga Ancipa per andare a vedere come è fatto quest’impianto. La visita ne vale la pena perché la diga Ancipa, costruita negli anni 1949-1953, è un esempio di struttura edile di notevoli dimensioni armoniosamente inserita nell’ambiente senza che quest’ultimo abbia subito danni.
La diga Ancipa è conosciuta anche, e soprattutto, perché l’acqua che raccoglie in quantità considerevole è destinata a diversi usi: civili, irrigui e per la produzione di energia elettrica nelle centrali di Radicone e Grottafumata. Per circa 15 anni, a partire dalla seconda metà degli anni ’90, l’invaso dell’Ancipa è stato sotto utilizzato. Per le fessurazioni comparse su quella parte del muro della diga, che tecnicamente è chiamata “paramento di valle della diga”, nell’invaso erano conservate modeste quantità di acqua per ragioni di sicurezza. La quantità di acqua immagazzinata nell’invaso oscillava dai 5 a 10 milioni di mc. Si temeva che il muro, in quelle condizioni, non potesse reggere la pressione di un volume di 30 milioni di mc di acqua, che è la capacità d’invaso della diga Ancipa. Nel 2008 l’Enel ha deciso di ripristinare l’originaria capacità d’invaso dell’Ancipa investendo 50 milioni circa di euro.
Silvano Privitera