Troina. Silvestra Di Costa festeggia il suo 100° compleanno. Siamo andati a trovarla nella comunità alloggio “Villa Rossella” dove abita da un po’ di tempo. Ci ha accolti cordialmente ed ha accettato di raccontarci di lei e della sua famiglia. La signora Di Costa, a 100 anni, conserva ancora una sorprendente lucidità e uno spiccato senso di garbata ironia. “Sappia che io ci sento poco per cui le concedo di parlare ad alta voce di modo che io possa capire quello che lei dice ”, ci ha detto la signora Di Costa. Ha molte cose da raccontare di lei, della sua famiglia, degli eventi più importanti e delle trasformazioni di Troina del ‘900. “La mia era una famiglia contadina. Mio marito conduceva in affitto dei terreni agricoli in contrada Ammiru. Ho avuto 8 figli di cui una è morta quand’era ancora bambina. Degli altri 7 figli, che sono meno “giovani di me” (qui spunta la vena ironica della signora Di Costa), i tre maschi sono emigrati: uno vive a Torino, l’altro a Catania ed il terzo ad Assissi. Le tre figlie femmine stanno a Troina. Ho 17 nipoti e, come può ben capire, molti pronipoti di cui però ho perso il conto”, ha aggiunto la signora Di Costa. Come tutti i troinesi nati nella prima metà del ’900, si ricorda molto bene i giorni drammatici dei bombardamenti del 31 luglio – 5 agosto 1943 e gli anni di costruzione della diga Ancipa 1949-1953: “In quei terribili 5 giorni del ’43, che sembravano non finire mai, io, mio marito ed i miei figli siamo rimasti in campagna, che era il posto più sicuro. Le bombe cadevano sul paese. Quando iniziarono i lavori per la costruzione della diga Ancipa molti contadini troinesi lasciarono la campagna per andarci a lavorare, ma mio marito volle restare a fare il contadino”, ci ha raccontato la signora Di Costa. Ci sente poco, ma – come si di dice in paese – ha la lingua sciolta ed è un piacere ascoltarla. Congedandoci da lei, con la sua consueta ironia ci ha invitati di venire a trovarla per il suo prossimo compleanno.

Silvano Privitera