Valguarnera. Una situazione drammatica la vicenda dei 220 studenti pendolari

Valguarnera. Una situazione drammatica alla quale le famiglie chiedono di porvi subito rimedio. Sono trascorsi appena quattro giorni dall’inizio dell’anno scolastico e la vicenda dei 220 studenti valguarneresi che frequentano le scuole superiori di Piazza Armerina, dopo il forfait dell’Ast, è diventata già un calvario. Venerdì e sabato hanno viaggiato con mezzi di fortuna o accompagnati dai genitori, da ieri mattina con 3 pullman privati, (nella foto) noleggiati a proprie spese dalle famiglie che per l’occasione hanno costituito un comitato capeggiato dalla signora Claudia Maenza che si è prodigata incessantemente contattando le famiglie una per una. Alcuni genitori però hanno dovuto ancora accompagnare i figli con i propri mezzi perché non hanno fatto in tempo ad aderire all’iniziativa. A farsi carico economicamente del noleggio dei bus in via provvisoria, come abbiamo detto, saranno i genitori perché la regione siciliana, non intende autorizzare al momento il Comune al rimborso dell’abbonamento di 63 euro mensili per studente, così come è avvenuto sino all’anno scorso. Ciò per le famiglie, costituisce un vero e proprio salasso perché l’accordo stipulato con l’azienda che noleggerà i pullman prevede infatti, un costo di 26 euro settimanali per studente, pari a ben 104 euro mensili. E chi ha più figli che frequentano le scuole di Piazza Armerina –si chiedono in tanti- cosa faranno un mutuo bancario?

Una situazione insostenibile dal punto di vista economico, tanto che il sindaco Leanza, dopo aver fatto intervenire il prefetto di Enna, interloquito con diversi dirigenti regionali e scritto al presidente dimissionario Lombardo, oggi si è recato a Palermo presso l’assessorato alle Autonomie locali per cercare di sbloccare la situazione. “Non sarà facile, vista l’aria che tira in regione- ha detto il sindaco- ma dovranno dare conto a 220 famiglie molte delle quali povere che rischierebbero di non mandare più i figli a scuola, interrompendo così quel diritto allo studio sancito dalla costituzione.” Che l’aria fosse pesante lo si è visto comunque nell’assemblea di mercoledì scorso presso il palazzo comunale. In molti, oltre ad accusare il sindaco di essersi mosso troppo tardi, quando del forfait dell’Ast si sapeva sin dal 20 agosto, hanno minacciato di adire a vie legali nei confronti dell’Ast e della stessa regione per interruzione di pubblico servizio. Molti di questi genitori infatti aspettano mercoledì mattina l’esito del colloquio del sindaco con i dirigenti regionali, “se fosse negativo- hanno riferito in tanti- ci tuteleremo legalmente nelle sedi opportune”.

Rino Caltagirone