A Troina si dimettono il segretario ed il comitato direttivo della locale sezione dell’Udc

Si dimettono il segretario Pippo Saladdino ed il comitato direttivo della locale sezione dell’Udc. Con la lettera inviata ieri, hanno formalmente comunicato le loro dimissioni irrevocabili al segretario nazionale Lorenzo Cesa, al segretario provinciale Lorenzo Granata, al segretario regionale Giampiero D’Alia, al presidente Pierferdinado Casini ed al presidente Rocco Buttiglione. Nella lettera, dal tono pacato ma fermo, leggiamo che “la decisione è stata alquanto sofferta, ma irrevocabile, maturata a seguito del colpevole silenzio che è seguito alle viecende che hanno interessato la sezione dell’Udc di Troina”. Le vicende alle quali si fa cenno nella lettera sono la sostituzione di Luigi Ruggeri con la Adele Allegra nella carica di assessore. Sostituzione non condivisa dall’Udc, che per questo motivo si è tirata fuori dalla coalizione di centrodestra sulla quale si regge l’amministrazione Costantino. Per marcare la distanza dall’amministrazione Costantino, il segretario Saladdino ed il comitato direttivo della locale sezione dell’Udc avevano chiesto di fare altrettano agli assessore Nicola Schillaci e Adele Allegra e al consigliere comunale Daniele Litteri, tutti e tre dell’Udc. Non condividendo la decisione del segretario Saladdino e del comitato direttivo, Schillaci ed Allegra non hanno lasciato le loro cariche di assessore e Litteri ha confermato il suo appoggio all’amministrazione Costantino in consiglio comunale. Da qui la decisione della locale sezione dell’Udc di espellerli dal partito. Dal segretario provinciale Granata, la locale sezione dell’Udc si attendeva che “esercitasse il ruolo di garante del partito, facendo rispettare l’autonomia dello stesso e la dignità di chi lo rappresenta. Egli, invece, ha inteso alternare il non fare, alla subdola scelta di privilegiare chi amministra piuttosto che la segreteria, cioè l’organo ufficiale del aprtito”. Tutto questo, accusa l’Udc troinese, “rende un partito debole e vulnerabile e chiunque si sente autorizzato ad agire in spegio agli statuti che disciplinano il vivere comune”. Della questione, l’Udc di Troina ha investito anche il segretario regionale D’Alia, ma non ha ricevuto alcuna risposta. Manifestando il suo disappunto per questa gestuione del partito, che ritiene inadaguata, l’Udc troinese avverte che non può trovare il suo appoggio chi “vuole giostrare autonomamente i consensi dell’elettorato”. Il centrodestra troinese somiglia al campo di Agramante dove domina la discordia. L’uscita di Alfredo Di Muni dal gruppo dell’Udc in forme clamorose, sbattendo la porta, è stata la prima crepa che si è aperta nel centrodestra. Subito dopo un’altra frattura si è manifestata nel Pdl, quando Totuccio Lombardo, che non ricopre alcun incarico istituzionale ma controlla un consistente pacchetto di voti, abbandona il Pdl per aderire a Grande Sud di Miccichè. Le ultime vicende, che hanno visto l’Udc di Troina uscire dal centrodestra e ritirare l’appoggio all’amministrazione Costantino, segnano la fine del centro destra ed aprono nuovi scenari nella politica locale. L’Udc subisce le conseguenze più pesanti della crisi del centrodestra, ma ne esce con dignità.

Silvano Privitera