Piazza Armerina. Salvata cagnolina gettata dentro un sacco tra i rami di un prunaio selvatico

Piazza Armerina. Era stata chiusa dentro un sacco per la raccolta delle olive e sarebbe di sicuro morta asfissiata la cagnolina Ketty se i suoi flebili guaiti non fossero stati sentiti da Giuseppe Fioriglio.
La scorsa domenica mattina il signor Fioriglio si trovava in contrada Fratulla per una battuta di caccia, ad un certo punto durante la perlustrazione della zona per la ricerca della selvaggina ha sentito provenire da un prunaio selvatico dei deboli guaiti e ha notato un sacco, di quello solitamente utilizzato per la raccolta delle olive, assicurato da uno stretto nodo. Giuseppe Fioriglio ha immediatamente compreso che dentro poteva esserci un animale in difficoltà ha quindi affrontato i rovi, preso il sacco lo ha aperto e, stupito, vi ha trovato il cucciolo, che ha circa due mesi, impaurito e affamato. Fioriglio ha abbandonato la battuta di caccia per prestare i primi soccorsi al cucciolo, giunto a casa l’intera famiglia ha accolto e soccorso la cagnolina a cui la figlia Consuelo ha dato anche un nome chiamandola Ketty. “Ci siamo accertati che Ketty stesse bene –dice Consuelo Fioriglio- e mi sono subito attivata mettendomi in contatto con la Lav”. Consuelo, infatti, attraverso il social network Facebook ha comunicato sul diario della Lav la storia di Ketty chiedendo aiuto e chiarimenti per la prassi da seguire e per l’adozione: “Purtroppo non possiamo tenere Ketty con noi –spiega Consuelo- ma solo ospitarla fino a quando non troverà un’altra famiglia. Abbiamo già in casa un cane di nome Lupa, anche lei una trovatella salvata da mio papà e poi io studio fuori sede e non potrei accudirla sempre”. A raccogliere l’appello della famiglia Fioriglio è stata la presidente provinciale della Lega Antivivisezione, Lorena Sauli che ci racconta: “Abbiamo raccolto l’appello di Consuelo, persone prive di coscienza e senza scrupoli non solo hanno abbandonato Ketty, ma anche con modalità atroci, il povero cucciolo sarebbe morto soffocato senza l’intervento di Giuseppe e le prime cure di Consuelo. Abbiamo già provveduto a denunciare gli ignoti per il reato di maltrattamento. I volontari della Lav ringraziano la famiglia Fioriglio per la sensibilità che ha mostrato e per l’amorevole accoglienza che stanno prestando a Ketty, chiediamo l’aiuto dei cittadini affinché tutti possano avere la stessa sensibilità, noi volontari siamo parecchi ma da soli non possiamo far fronte alle ingiustizie che purtroppo vengono perpetrate nei confronti dei nostri amici a quattro zampe”.
Grazie al progetto della Lav “Nuova destinazione, nuova vita” presto anche Ketty avrà una famiglia infatti la presidente Sauli prima di salutarci ci dice:” In un anno grazie a questo progetto ben 45 randagi, cuccioli e adulti, sono stati adottati in altre città d’Italia, soprattutto al nord, vengono accompagnati nel viaggio da noi volontari oppure trovano un padrino di volo, la Lav effettua i controlli pre e post affido onde essere certi che i cani adottati vengano trattati bene”.

Marta Furnari