Sp22 e SP18 Gagliano – Agira – Toina: “un colabrodo”

Cresce ogni giorno di più il malumore dei cittadini, indignati per le condizioni disastrose in cui versano le strade della zona nord della provincia. A renderli ancora più indignati è l’immobilismo politico che si nasconde dietro questo disagio. Chi ogni giorno è costretto a percorrere le pseudostrade della provincia ennese, si sente abbandonato al proprio destino e per nulla rappresentato da chi dovrebbe governare la cosa pubblica, garantendo la sicurezza dei cittadini. Non esiste una sola strada degna di essere definita con questo nome. Automobilisti ed autisti di autobus non possono più sopportare questa situazione e c’è chi non vorrebbe più andare nemmeno a votare “se questo è ciò che raccogliamo – dicono – dopo aver scelto chi doveva fare i nostri interessi”. Finora l’attesa è stata paziente e piena di speranza, ma adesso, visti gli anni che passano e le condizioni delle strade che peggiorano, soprattutto in vista dell’inverno, i cittadini cominciano a non avere più fiducia.
“E’ il quarto anno scolastico consecutivo che inizia con il divieto per i mezzi pesanti di percorrere la Sp 22 Agira-Gagliano – dice un autista, costretto ogni giorno a percorrere un itinerario più lungo ma altrettanto pericoloso per raggiungere Agira – In base a quale criterio si possono definire le strade che collegano Troina, Gagliano e Nicosia più sicure rispetto alla Sp 22? Perché quest’ultima rimane chiusa per motivi di sicurezza, mentre le altre continuiamo a percorrerle senza che vengano considerate pericolose? A nessuno interessa che gli studenti si alzano tutte le mattine alle quattro e mezzo per raggiungere la scuola attraverso un percorso tortuoso e malsicuro. Da Troina ad Enna ogni giorni percorriamo 62 chilometri in due ore e mezzo e questo non è normale”. Le buche e gli avvallamenti si presentano improvvisi agli automobilisti, possibilmente dopo una curva. La carreggiata improvvisamente si divide in due e le corsie si trovano su due livelli differenti.
Riguardo alla Sp 22, il vicepresidente della Provincia e assessore alle infrastrutture pubbliche, Antonio Alvano, attribuisce la responsabilità alla Regione siciliana che non paga i crediti vantati dalle imprese, che ammontano a 400 mila euro, perché ha sforato il Patto di stabilità. Il resto è “responsabilità di una politica provinciale dissennata degli anni precedenti – commenta il sindaco di Gagliano, Salvatore Prinzi – che ha danneggiato gli investimenti a favore di attività di sottogoverno”. Intanto, a quanto pare, per tutte le altre strade, compresa la Sp 18 Troina-Gagliano, non sono previsti soldi nel bilancio della Provincia, pertanto ai cittadini non rimane che la mesta rassegnazione.

Valentina La Ferrera