Piazza Armerina di nuovo nel sacco! espugnata, conquistata ed annientata

Ci risiamo! Ad ogni consultazione elettorale Piazza Armerina viene espugnata, conquistata ed annientata. Fa parte di una precisa strategia ordita ad arte dalle teste pensanti del capoluogo ennese che, avendo largamente sperimentato ed affinato lo spirito servile e traditore dei politici piazzesi, mettono in campo la tattica delle multi candidature locali che servono a dividere l’elettorato ed annullare la forza elettorale di Piazza Armerina.

E puntualmente questa strategia funziona, trova regolarmente gli adepti che si prestano volentieri a questo gioco al massacro per favorire l’elezione dei candidati provenienti dagli altri comuni. Pur avendo un numero di elettori tale da garantirsi un seggio al parlamento regionale, Piazza Armerina si attorciglia nel macabro rituale della macellazione cannibale, candidando nomi più o meno illustri con il solo scopo di portare acqua al mulino degli ennesi.

Succede anche questa volta, per le elezioni regionali del prossimo ottobre: in nessun comune della provincia, e forse nemmeno di tutta la Sicilia, sono stati schierati otto candidati al solo scopo di mandare in confusione l’elettorato, disperdere i voti, rimpinguare di voti i vari partiti, contribuire al prezioso raggiungimento del quorum necessario a far scattare il seggio e dunque eleggere il deputato designato dalla nomenclatura provinciale.

In termini sportivi si dice “tirare la volata”, in termini spiccioli fare i borracciari, nella realtà di tutti i giorni, prestarsi a questo gioco significa tradire la propria città e la propria gente! L’esperienza fatta non è servita a nulla purtroppo e dire che in passato quello che sta succedendo in questi giorni è già stato visto e vissuto.

Un film già visto nella primavera del 2008 quando a Piazza Armerina si candidarono alla Regione Giuseppe Mattia, Lina Grillo e Maurizio Prestifilippo. Quest’ultimo, dimessosi da Sindaco, aveva la concreta possibilità di battere il Signore di Nicosia Edoardo Leanza, deputato uscente del PDL in crisi di consensi. Bisognava sventare la minaccia, indebolirlo ed annientarlo.

Ecco allora la coalizzazione della classe politica ennese che corse in aiuto del nicosiano in difficoltà: seminato il velenoso seme del tradimento all’interno del PDL e alimentata la ribellione insensata degli ex AN, per completare l’opera furono arruolati i sicari Mattia e Grillo con l’ordine di dividere l’elettorato piazzese, impedire che Prestifilippo uscisse da Piazza Armerina con un numero elevato di voti e consentire così una tranquilla riconferma.

Le cose andarono esattamente come previsto dalle eccelse menti politiche provinciali e dai microcefali piazzesi: Prestifilippo stoppato, Leanza, Colianni, Galvagno e Termine eletti con buona pace di tutti, i trenta denari elargiti e Piazza Armerina relegata a un ruolo sempre più marginale.

Tanto marginale e insignificante che alle successive elezioni provinciali, la Città dei Mosaici non è riuscì ad eleggere nemmeno un consigliere provinciale.

Anche questa volta l’intera provincia ride dei piazzesi, derisi e mortificati da una classe dirigente politica spregiudicata che agisce impunemente con la complicità degli ascari locali, che alimentano questo gioco al massacro e non esitano a frastagliare i voti, sicuri che il vincitore di turno saprà ricompensarli in qualche modo e fregandosene di umiliare la propria Città.

Se si considera che a Piazza Armerina in media si recano alle urne 14 mila elettori, capaci da soli di eleggere un deputato, si capisce bene che c’è un problema grave di fondo.

Che popolo strano è quello piazzese che subisce passivamente le sonore sberle elettorali: non ha speranza di riscatto fino a quando sarà ostaggio di politici mediocri, senza prospettive, sempre pronti al tradimento del proprio concittadino e che si accontentano, come scodinzolanti cagnolini ammaestrati, di ricevere dal loro padrone di turno qualche osso da rosicchiare.

La speranza è quella di un colpo di reni, di un moto di orgoglio del popolo piazzese che travolga e cancelli questi ominicchi della politica.


Mauro Farina

(n.d.r.: piazzese di nascita e residenza)