Agira, la bimba disabile Maria Concetta è tornata a scuola dopo due settimane

Agira. Grazie al coraggio e alla tenacia di una madre esemplare una bimba disabile agirina potrà usufruire di adeguata assistenza a scuola: stamattina, dopo due settimane di proteste veementi, la dodicenne Maria Concetta è tornata a varcare l’ingresso della scuola media “Diodoro Siculo” di piazza Europa. La madre, Adele Failla, aveva deciso di non portarla più in classe fino a quando le istituzioni non avessero provveduto a garantirle la costante presenza di più figure educative e assistenziali per tutte le ore di lezione. Un risultato che la mamma coraggio è riuscita a raggiungere solo ieri mattina quando negli uffici del comune il sindaco, il dirigente dell’ufficio di solidarietà sociale Rugnone e il dirigente scolastico Filippo Cancellieri, alla presenza del maresciallo Loreto Piazza, hanno comunicato alla signora Adele che sua figlia sarà assistita da un’insegnante di sostegno (per 18 ore), da una lavoratrice socialmente utile in possesso di titoli specifici per l’assistenza educativa ai disabili (per 20 ore) e da due lavoratrici che usufruiscono dell’ex reddito minimo di inserimento che presto seguiranno un corso di operatore socio assistenziale. Il sabato queste ultime due lavoratrici non sono coperte da assicurazione ma Adele si è detta disponibile a cambiare personalmente il pannolone alla bambina in caso di necessità. Si chiude quindi col lieto fine una triste vicenda emersa all’inizio dell’anno scolastico: la signora Adele si era infatti sentita dire che l’insegnante di sostegno era disponibile solo per 18 ore di lezione su 30 e che per il cambio del pannolone avrebbe provveduto un bidello. Ma la donna agirina si è subito attivata con richieste al provveditorato agli studi, interventi al vetriolo durante alcuni dibattiti con gli amministratori comunali ed un incontro con il prefetto di Enna Clara Minerva. «Ringrazio il prefetto e il suo collaboratore Filippo Fiammetta –dice raggiante la mamma coraggio- ma anche voi giornalisti, il comitato dei genitori, il dirigente scolastico, il sindaco e il dirigente comunale. Voglio anche chiarire che non ho nulla contro l’insegnante o gli operatori del reddito minimo, volevo solo difendere i diritti di mia figlia. Continuerò a lottare perché sogno di vedere in paese un centro diurno dove i disabili possano stare assieme a giovani e anziani. Invito anche le altre mamme a farsi coraggio per lottare insieme».

Luca Capuano