Piazza Armerina. Consiglio comunale finisce a tafferugli verbali, causa un sms del Sindaco erroneamente inviato al Consigliere offeso

Piazza Armerina. Neanche questa volta il consiglio comunale è riuscito ad approvare il bilancio ed in più la seduta si è sciolta nel peggiore dei modi con l’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri comunali dopo la pubblica lettura di un messaggio telefonico pervenuto ad uno di loro.
Il civico consesso lo scorso mercoledì pomeriggio ha avviato la seduta sotto i migliori auspici approvando uno dei punti propedeutici per la definitiva approvazione dello strumento finanziario del Comune. L’aula ha iniziato i lavori trattando le previsioni volute dall’art 58 della legge 133 del 2008 relative alla individuazione dei beni immobili di proprietà del comune suscettibili di dismissione attraverso l’approvazione di un piano di vendita dei beni da alienare nell’esercizio 2012. Dodici in tutto gli immobili da alienare, sui quali sono stati chiesti lumi in ordine alla determinazione del prezzo al ragioniere Giuseppe Baiunco, responsabile del settore imposte, tributi e patrimonio che ha illustrato al consiglio le modalità di determinazione del prezzo anche con l’ausilio dell’ufficio tecnico comunale e sulla base dei valori di mercato e delle stime dell’Agenzia del Territorio. Il sindaco presente in aula con gli assessori che compongono la sua giunta ha chiesto al presidente Venezia del consiglio di cassare il dodicesimo punto relativo alla permuta di una particella dell’area del sito archeologico della Villa romana del Casale. Venezia ha, dunque, posto in votazione la proposta -con il passaggio da 12 a 11 punti- che è stata approvata. Si è quindi passati a votare per appello nominale l’intero provvedimento approvato con 10 voti favorevoli 7 astenuti e 2 contrari. L’aula consiliare ha poi trattato la modifica della delibera 66 del 2011 che riguarda l’approvazione del nuovo regolamento per la disciplina dell’addizionale comunale Irpef esistente, con un aumento delle aliquote ed un ampliamento della fascia di esenzione. Ricordiamo che per l’Irpef la proposta della Giunta riguarda un sistema progressivo che consentirebbe di salvaguardare i redditi più bassi: tutti coloro che hanno un reddito inferiore a 15 mila euro non pagherebbero alcuna addizionale, mentre per coloro che dichiarano dai 15.000 euro ai 28.000 euro di reddito l’aliquota di incidenza sarebbe pari a 0,65 per cento, da 28.000 a 55.000 euro di reddito l’aliquota sarebbe pari a 0,70 per cento, un’aliquota di 0,79 per cento da 55.000 e fino a 75.000 euro, infine per coloro che hanno un reddito che va oltre i 75.000 euro l’aliquota sarebbe pari allo 0,80 per cento. Aperto il dibattito d’aula il consigliere Capizzi è intervenuto a nome dell’opposizione consiliare, il consigliere ha detto che constatando la grave situazione economica nazionale e cittadina l’opposizione ha fatto presente più volte all’amministrazione la necessità di evitare sprechi, pertanto non è giusto aumentare le tasse senza prima chiudere i rubinetti di sperpero, è stato quindi chiesto all’amministrazione di ritirare la proposta e di rinunciare alle indennità di carica a partire dal sindaco, e poi ai consiglieri comunali passando dai dirigenti ai componenti del Nucleo di Valutazione, fino al termine della legislatura. Per l’opposizione che si è detta aperta al dialogo occorre prima verificare con i tagli dei costi della politica quanto risparmio si può avere e poi determinare l’incidenza per l’Irpef a carico dei cittadini. I consiglieri vicini al sindaco tra cui Calamaio, Monasteri e Azzolina hanno controbattuto definendo la proposta demagogica, invitando l’opposizione a dare il buon esempio rinunciando subito al gettone di presenza d’aula e nelle commissioni consiliari. Ad un certo punto del dibattito si è verificato un tafferuglio verbale che ha avuto come protagonisti i consiglieri Cursale e Trebastoni, quest’ultimo durante il suo intervento è stato interrotto da Cursale al quale ha chiesto di ascoltarlo così come aveva fatto lui in precedenza. Dopo il suo intervento Trebastoni ha lasciato l’aula. Cursale è nuovamente intervenuto chiedendo al segretario comunale degli accertamenti sui rimborsi di spese e viaggi e consumi telefonici avvenuti da parte dei consiglieri comunali o prestazioni finanziarie in favore di consiglieri e loro affini. Cursale si era appena seduto quando però ha preso di nuovo la parola: “Ho appena ricevuto un sms dal sindaco Nigrelli dove è scritto –e quindi lo ha letto pubblicamente, mostrandolo- “Cursale ha detto cose gravissime nei tuoi confronti ma senza citarti”. Grande subbuglio in aula, i consiglieri sono andati via e tra le fila dell’opposizione molti sono stati coloro che hanno commentato come una indegna caduta di stile l’accaduto chiedendo le dimissioni del sindaco.
Marta Furnari