Regalbuto: presentato il libro sul complesso archeologico di Sant’Antonio

Regalbuto. In ogni territorio ci sono luoghi importanti, luoghi a cui siamo abituati da sempre, ma di cui spesso non conosciamo l’importanza storica. Un esempio di questi luoghi è sicuramente il complesso del Monte Sant’Antonio di Regalbuto, un luogo quasi magico, che domina la Valle del Salso, di cui molto si è raccontato ma poco si è studiato. La comunità regalbutese dispone da oggi di uno strumento importantissimo che fa luce sulle origini del complesso rupestre e sulla storia della comunità regalbutese, il libro “L’insediamento rupestre di Monte Sant’Antonio a Regalbuto – Alle origini di Rahal di Abbud” scritto da Ileana Contino e Francesca Buscemi. Ileana Contino è un’archeologa regalbutese, che ha studiato presso l’Università di Catania e fornisce consulenze specialistiche presso diverse sovrintendenze. Francesca Buscemi è invece è ricercatrice e insegnante di archeologia presso le università di Catania e Palermo. Sia l’ex Sindaco Gaetano Punzi che l’attuale primo cittadino hanno sentito la necessità di affidare a una regalbutese competente e preparata come Ileana Contino un progetto che riguardasse il nostro territorio.

Come ha ricordato la Contino si è subito pensato a Monte Sant’Antonio e al grande patrimonio mai scoperto interamente e mai studiato adeguatamente. Sul monte è presente un convento settecentesco confiscato alla Chiesa nel 1866 e venduto a privati. La difficile situazione proprietaria è proprio la causa del degrado del sito, che adesso verte in condizioni di difficile stabilità. Il lavoro delle due archeologhe si è concentrato su una mappatura dell’intero sito, di cui vi sono tracce ancora visibili, seppure spesso coperte da arbusti e segni del tempo. Un lavoro difficile dunque, perchè scopre una cosa nuova, mai studiata, portato avanti con passione e scrupolo e grazie al supporto dei volontari della ProLoco. Alla fine del lavoro si è tracciata una mappa che rivela un sito molto più ampio di quanto questo possa sembrare oggi e perfino le tracce di una antica chiesa di ispirazione bizantina scavata nella roccia. Oltre alle autrici del libro erano presenti e sono intervenuti anche Ferdinando Maurici, Professore presso il distaccamento di Trapani dell’Università di Bologna e Direttore del Parco del Monte Iato, Anselmo Musco, docente di Filosofia Medioevale presso l’Università di Palermo e Carmela Bonanno, Direttore del Parco Archeologico di Sabucina e rappresentante della Sovrintendenza delle Belle Arti di Enna.

Nella foto da sinistra: Carmela Bonanno, Ileana Contino, Anselmo Musco, Franscesca Buscemi, Fernando Maurici

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Maria Cristina Roccella