A Morgantina c’era pesce al mercato

Aidone. Le sorprese negli scavi di Morgantina non finiscono mai. Durante una conferenza tenutasi ieri 17 ottobre al Museo archeologico di Aidone, organizzata dal direttore Enrico Caruso, il coordinatore della missione americana Malcolm Bell ha comunicato di avere trovato nell’agorà i resti di un piccolo mercato all’aperto dove si vendeva pesce di mare. Risale all’inizio del terzo secolo a.C. e la cosa ancora più sorprendente è che erano i punici a gestirlo.
Contenuto in recipienti di terracotta e trattato con abbondante sale, il pesce, alcune squame del quale (un sarago?) sono state rinvenute ancora miracolosamente intatte, veniva importato o da Cartagine o da uno dei tanti porti della Sicilia occidentale sotto controllo cartaginese.
Dal punto di vista strettamente archeologico, è la prima volta che nella parte centro-orientale dell’isola venga scoperta una cosa del genere, restando allo stato insoluta la questione se non si tratti di un fatto puramente commerciale ed occasionale. Infatti, sempre nello stesso periodo, circolavano a Morgantina, in percentuale consistente rispetto a quelle siracusane, monete puniche, cosa che consentirebbe di ritenere la presenza stanziale nella città di un discreto numero di gente di provenienza cartaginese in posizione egemone.
In ogni caso, che a Morgantina si mangiasse pesce di mare, oltre che di fiume pescato nel Gornalunga, rivela lo stadio avanzato della civiltà dei suoi abitanti, che non si accontentavano dei soliti menù a base di carne.
Un vivace dibattito tra i numerosi appassionati presenti alla conferenza ha chiuso l’evento culturale, con l’annuncio del direttore del museo di un prossimo incontro, fissato per mercoledì 24 ottobre, ove interverrà l’archeologa, anch’essa di scuola americana, Sandra Lucore, che ha uno studio in corso sulle terme di Morgantina.
Insomma, tra banchetti a base di pesce e bagni alle terme in nostri antenati greci se la passavano meglio di noi.

Silvio Raffiotta