Gagliano: regolamento royalty Tar respinge la sospensiva

Gagliano. E’ battaglia a colpi di ricorsi al Tar tra amministrazione comunale e consiglieri di opposizione. Un’ordinanza del Tribunale amministrativo regionale respinge l’istanza cautelare presentata dal sindaco.
Il Comune, guidato dal primo cittadino Salvatore Prinzi, aveva presentato ricorso contro il consiglio comunale per chiedere la revoca della delibera con la quale il consiglio approvava le modifiche al regolamento sulla concessione degli incentivi finanziari provenienti dai canoni royalties, ritenendo tale delibera illegittima. Il comune chiedeva inoltre la sospensione cautelare al fine di poter spendere, nel frattempo, i soldi necessari. Tale richiesta di sospensione cautelare è stata respinta dal Tar perché priva di fondatezza.
Due le motivazioni che hanno indotto il sindaco a presentare ricorso contro il consiglio comunale. La prima riguarda la presunta illegittimità della delibera, perché “nel nuovo regolamento – spiega il sindaco – è prevista una commissione consiliare che istruisce le pratiche potendosi avvalere di tecnici nominati dal sindaco, sostituendosi così a compiti gestionali che spetterebbero agli uffici. Le commissioni consiliari in realtà non hanno funzione gestionale”. Su questo punto i consiglieri di opposizione obiettano: “Che senso ha che il sindaco si rivolga al Tar e intanto dia esecuzione ai lavori con i soldi royalties, adottando un regolamento che non esiste, perché da lui ritenuto illegittimo?”.
La seconda motivazione del ricorso al Tar riguarderebbe la violazione di una legge specifica sull’utilizzo delle royalties. “Il regolamento così modificato – dice Prinzi – impedisce di fatto l’utilizzo di somme per il miglioramento ambientale, andando contro i dettami della legge 10/99 che stabilisce in che modo devono essere utilizzate le royalties. Abbiamo chiesto dunque la revoca del provvedimento proprio perché questo viola la legge 10”.
Per quanto concerne il respingimento dell’istanza cautelare Prinzi spiega: “Ci sarà un’udienza sul merito. Aspettiamo quella per pronunciarci in modo definitivo”.
Valentina La Ferrera