Troina. Potrebbe essere nullo il contratto per la costruzione della centrale a biomassa

Troina. Se n’è parlato nell’ultimo consiglio comunale dell’impianto di cogenerazione di energia elettrica e termica da biomassa che la Libeccio intende costruire in contrada Serro Croce. E di quello che si è sentito in consiglio comunale riguardo ai rapporti tra amministrazione comunale, azienda speciale silvo-pastorale e Libeccio, il comitato civico troinese “No alle centrali a biomassa” può esserne contento perché segna un punto a suo vantaggio nella battaglia che ha ingaggiato per impedire la costruzione di quest’impianto di produzione di 1 Mw di energia elettrica e di 2 Mw di energia termica da fonte rinnovabile. Il comitato civico ha raccolto l’adesione di 2500 troinesi a sostegno della sua petizione contro la centrale a biomassa di contrada, per la quale la Libeccio ha ottenuto l’autorizzazione unica n. 151 rilasciata dall’assessorato all’energia della Regione Siciliana il 3 aprile 2012. Il punto 28 della delibera n. 1 del 3 febbraio 2009, con la quale la Giunta Regionale Siciliana ha approvato le linee guida – obiettivi del Piano energetico ambientale regionale siciliano (Pears), subordina la realizzazione di impianti di energia da fonte rinnovabile alimentati da biomasse all’utilizzazione di biomasse provenienti per almeno il 50% del fabbisogno da aree dislocate in un raggio non superiore a 70 km. L’azienda speciale silvo-pastorale, che è stata istituita dal comune di Troina nel 1963 per la gestione di 4.200 ettari di bosco di proprietà comunale, e la Libeccio, hanno stipulato nel 2010 il contratto, modificato a giugno del 2011 e a luglio del 2012, in base al quale l’azienda concede 173 ettari di bosco da cui la Libeccio può procedere ad operazioni di taglio del legname nella misura di 15.570 tonnellate l’anno. E’ questa la quantità di biomassa necessaria per alimentare l’impianto di cogenerazione di energia elettrica da costruire in contrada Serro Croce. Ma di tagli di legame nei boschi di Troina, per alimentare questa costruenda centrale ancora la Libeccio non ne ha fatti. Il motivo è presto detto: alla stipula del contratto non si è giunti dopo aver espletato tutte le procedure ad evidenza pubblica previste dalla normativa comunitaria, l’art. 81 del Trattato del’Unione Europea, e dalla normativa nazionale. Il mancato rispetto di queste norme può inficiare la validità dello stesso contratto al punto da comportarne la nullità. Ma se il contratto non è valido, di conseguenza neppure l’autorizzazione unica regionale a costruire la centrale dovrebbe essere valida. Il contratto è un requisito essenziale per il rilascio dell’autorizzazione. Da qui la soddisfazione dei 2500 troinesi che sono contrari a questa centrale a biomassa.

Silvano Privitera