Piazza Armerina. Consiglio comunale boccia bilancio di previsione 2012

Piazza Armerina. Il Consiglio comunale ha bocciato martedì sera il bilancio di previsione 2012. Grave la situazione finanziaria in cui versa adesso il Comune di Piazza Armerina. Da circa un mese e mezzo si susseguono sedute del civico consesso sull’argomento, con tanti colpi di scena. Da ultimo sembrava che fosse tornato il sereno: infatti, l’opposizione aveva consentito ai consiglieri che sostengono il sindaco Nigrelli di approvare le delibere relative all’Irpef e all’Imu, propedeutiche alla stesura del bilancio di previsione per l’anno finanziario 2012. Si pensava, quindi, che martedì sera il Consiglio approvasse definitivamente il bilancio ma con un colpo di scena (e un autogol per lo stesso Consiglio) così non è stato. I consiglieri di opposizione Falcone, Fioriglio, Picicuto, Paternicò, Gagliano, Incardona, Failla e Capizzi hanno proposto un emendamento per l’anno 2013 che prevedeva il ridimensionamento delle somme destinate alla festività patronali e all’estate armerina -in buona sostanza, quanto gestito dall’Assessorato feste e tradizioni – per recuperare le somme necessarie alla creazione di un mercatino presso i capannoni dell’ex Itis e per finanziare gli uffici del giudice di pace ultimamente soppressi dal Governo centrale.
Ma i consiglieri del Pd vicini al sindaco e due consiglieri dell’opposizione (Cursale e Trebastoni) non hanno accolto l’emendamento, e per tutta risposta nella votazione per approvare lo strumento finanziario del 2012 gli 8 consiglieri di opposizione hanno detto “no”.
Gravissime le immediate conseguenze: rimane in balia delle onde la sorte dei 98 precari in servizio al Comune, che avrebbero dovuto essere stabilizzati, né potranno essere pagati gli stipendi di tutti i dipendenti comunali; saranno inoltre bloccati la raccolta dell’immondizia e alcuni rilevanti servizi erogati alla collettività.
Negli ambienti politici cittadini la scelta degli 8 consiglieri è sembrata un “colpo di testa” a caldo, in quanto con l’arrivo del commissario regionale, che deciderà le linee salienti del bilancio, l’organo consiliare potrebbe anche essere sciolto, oppure, intimato ad approvare entro 20 giorni lo strumento finanziario e in caso di rifiuto essere comunque sciolto. Eppure nelle scorse settimane sembrava che l’accordo fosse stato raggiunto, con la mediazione di Marotta e Trebastoni. L’accordo, a quanto sembra, prevedeva che i consiglieri vicini al sindaco avrebbero approvato il bilancio, mentre alcuni consiglieri, tra cui Trebastoni, dovevano astenersi, altri, invece, votare contro o uscire dall’aula, per consentire agli otto di Nigrelli di approvare lo strumento finanziario. Sarebbero state le forti contrapposizioni in aula e qualche input esterno a non consentire che le cose andassero come concordato, con conseguenze gravi per la città e per l’organo consiliare.
Marta Furnari