Sexy shop a Piazza Armerina, scorribande più o meno goliardiche da parte di comitive di giovani

Piazza Armerina. Nella tristezza del momento storico in cui viviamo, l’apertura di un sexy shop può dare un tocco di colore all’esistenza degli amanti del genere. L’attività è stata avviata nel corso dell’estate scorsa e si collega a un trend commerciale esistente da tempo in altre zone e, a quanto pare, in ascesa, a giudicare dal numero dei punti vendita spuntati dappertutto.
Sono diverse catene che infatti operano in franchising escludendo in molti casi, come in questo di Piazza Armerina, l’esistenza del personale preposto alla vendita, contrariamente ai sexy shop già esistenti sul mercato da tempo con la struttura tradizionale dello “store”. Qui invece, nel nome di una estrema garanzia di riservatezza, il punto vendita è aperto ventiquattro ore su ventiquattro, e il fatto che non abbia personale è pubblicizzato come elemento a favore del cliente.

“Pecunia non olet”, dicevano i latini amanti delle battute ciniche, passate, queste sì alla storia.
Abbiamo provato ad ascoltare gli abitanti del quartiere, alcuni divertiti e indifferenti, altri un po’ meno. Soprattutto quelli residenti nelle abitazioni più vicine al sexy shop, che da alcuni mesi, soprattutto in quelli estivi, stanno assistendo, nelle ore notturne, a scorribande più o meno goliardiche da parte di comitive di giovani che sgommano con le macchine e sghignazzano sostando a lungo davanti al negozietto.
“È una questione di educazione – dice la signora Rosa – perché potrebbero entrare senza fare chiasso”. Un genitore, invece, ci dice che non valuta positivamente la presenza di una simile attività a poche decine di metri dalla scuola elementare che frequenta il figlio: “Io, quando posso accompagnarlo, lo faccio passare dall’altra parte della strada”.

Antonella Santarelli