Archeologo contesta parzialmente la nuova copertura della Villa del Casale di Piazza Armerina

Piazza Armerina. Si è svolto al liceo classico-scientifico “Gen. Cascino-Vito Romano” l’incontro tra gli studenti delle quarte e quinte classi e il professore Roger Wilson, docente di Archeologia dell’Impero Romano nell’università canadese di Vancouver. Wilson tra il 2008 e il 2009 ha condotto una campagna di scavi a Caucana, con dei finanziamenti provenienti dal Canada, questo ha permesso al ricercatore un eccezionale ritrovamento che non ha precedenti fino ad oggi in Sicilia e rappresenta dunque un unicum: si tratta di una tomba all’interno di una abitazione privata anzichè all’interno della necropoli.
L’abitazione e la tomba con i resti umani studiati da Wilson sono databili intorno al 540/550 d. C. Wilson alla presenza del dirigente scolastico Pippo Russo ha illustrato ai giovani i punti salienti della sua scoperta. Gli scavi sono stati effettuati all’interno di una casa privata nell’area archeologica di Caucana. Il ricercatore ha proiettato le immagini relative alle differenti fasi di ritrovamento e di studio. Nella tomba sono stati trovati i resti di una giovane donna di circa 25 anni e della figlia di 4 anni. La giovane donna aveva una malformazione al cranio ciò ha rilevato che era malata di epilessia.
«Dopo gli studi effettuati a Caucana – ha detto Wilson, che è anche uno dei relatori del convegno internazionale del Cisem che si sta svolgendo a Piazza – mi piacerebbe potere affrontare una nuova campagna di scavi nel territorio dell’Ennese». Poi il dirigente scolastico Russo ha chiesto a Wilson una sua riflessione sulla nuova copertura della Villa romana del Casale: «La prima copertura, quella ideata da Minissi – ha risposto Wilson – ha ricreato quanto più fedelmente possibile la copertura originaria, ma aveva due problemi: quello dell’eccessivo calore e delle infiltrazioni d’acqua. Questa nuova copertura ha consentito di risolvere il problema legato al calore, con solo 2 gradi in più rispetto alla temperatura esterna, ma non c’è luce naturale all’interno e inoltre, secondo il mio personale parere, il tetto della basilica laica doveva originariamente essere più basso rispetto all’attuale riproduzione».
Marta Furnari