Troina. Rosalinda Patanè: Marco Ruggeri va ricordato per l’appello rivolto ai giovani a non cadere nella trappola dell’alcolismo

Troina. Marco Ruggeri, il 41enne morto alcuni giorni per asfissia da rigurgito, non faceva uso di droghe. Era dall’alcol la dipendenza che l’ha condotto ad una morte prematura. Rosalinda Patanè (nella foto), che è stata una delle poche persone che ha fatto molto per cercare di salvarlo dall’alcol, l’ha ricordato nella sua breve, ma commovente, testimonianza ai funerali di Marco celebrati nella chiesa della Madonna del Carmine affollatissima di gente. Rosalinda Patanè, parlando di Marco e dei suoi sfortunati tentativi di affrancarsi dalla dipendenza dall’alcol, ha voluto ricordare l’intervento di Marco all’incontro-dibattito sulla diffusione dell’uso di droghe e dell’abuso di alcol, che a Troina ha assunto dimensioni che destano una certa preoccupazione, organizzato dall’associazione culturale Antonio Gramsci nel mese di marzo di quest’anno. “Quando ha saputo della manifestazione, Marco ha chiesto di poter intervenire parlando della sua esperienza. Gli organizzatori dell’incontro-dibattito non hanno avuto nulla in contrario e Marco ha potuto dare la sua testimonianza”, ricorda Rosalinda Patanè. Tutti quelli che erano presenti nell’aula magna dell’Iiss Ettore Majorana per partecipare all’incontro-dibattito sulla dipendenza da droghe ed alcol, hanno ascoltato Marco in rispettoso silenzio. Marco ha trovato le parole giuste per parlare della sua drammatica esperienza di alcolista in quell’occasione. Era sinceramente dispiaciuto per il dolore che aveva procurato ai suoi genitori, che avevano fatto moltissimo per tirarlo fuori dal baratro dell’alcolismo senza riuscirci purtroppo. “Marco va ricordato per l’accorato appello che ha rivolto ai giovani a non cadere nella trappola terribile dell’alcolismo dalla quale, una volta caduti dentro, è difficilissimo uscirne vivi”, ha detto Rosalinda Patanè. In quell’occasione Marco ha detto che si comincia da giovani per darsi un tono ed apparire forti di fronte ai coetanei. “Ma è un’illusione, che presto diventa una trappola che ti conduce all’isolamento. Per questo esorto i giovani a non fare come me e di astenersi dall’uso di alcol”, disse Marco intervenendo all’incontro-dibattito sulla droga e l’alcol.

Silvano Privitera