Leonforte. Dovrebbe arrivare fra poco il responso sul Dna della donna rumena uccisa

Leonforte. Le indagini sulla scomparsa di Violeta Coriou, 35 anni romena, scomparsa dal 30 ottobre continuano e si aspetta probabilmente il responso più certo, quello del Dna che stanno elaborando i carabinieri del Ris di Messina. Infatti, i carabinieri hanno rinvenuto presso l’abitazione della donna a Catania tracce di sangue che stanno comparando con quelle trovate all’interno della Fiat e all’interno del garage. Per la scomparsa della donna si trova in carcere da una settimana il leonfortese Giuseppe Chiavetta, 43 anni, disoccupato, incensurato, che è stato per un certo periodo il fidanzato della donna e con cui era stato il giorno della scomparsa a Leonforte. I carabinieri sostengono che l’autore dell’omicidio e della scomparsa del cadavere sia proprio Chiavetta. I difensori di Chiavetta, i penalisti leonfortesi Ones Benintende e Damiana La Delfa, stanno preparando il ricorso al Tribunale del Riesame contro l’ordinanza di arresto emanato dal gip Marco Carbone. Intanto, si prevede che entro il 20 dicembre dovrebbe arrivare l’esito dell’esame sul dna e questo potrebbe risolvere tanti punti interrogativi. Mancano una diecina di giorni, poi si potrà dare risposte concrete a questa triste ed orribile vicenda. La Fiat Punto, che Chiavetta voleva rottamare, senza sedili e senza il pannello dello sportello lato passeggero erano sporchi di sangue, lo era pure un borsello nero ed il garage, ora si dovrà vedere se coincide con il sangue della donna prelevato da alcuni indumenti trovati a Catania. Sinora Giuseppe Chiavetta si è valso della facoltà di non rispondere ed ha negato ogni addebito. I carabinieri hanno avuto dei contatti con il Consolato della Romania a Catania, che a sua volta si è messo in contatto con la famiglia di Violeta. La famiglia, tramite l’ambasciatore rumeno, a giorni potrebbe nominare un avvocato, per tutelarsi.