Piazza Armerina. Vispi Siciliani: “Su realizzazione della Greenway continueremo a vigilare”

Piazza Armerina. “Sulla realizzazione della pista ciclabile lungo il tratto della Greenway degli erei, che riguarda il territorio di Piazza Armerina continueremo a vigilare” lo dice Totò Trumino, il presidente dei Vispi Siciliani associazione che aderisce alla Fiab -Federazione Italiana Amici della Bicicletta.
Trumino ha avuto notizia della recente decisione regionale di annullare la graduatoria e azzerare la commissione che aveva valutato i progetti presentati al bando per la mobilità verde. Ricordiamo che il progetto che prevedeva la creazione di una greenway extraurbana sul sedime dell’ex linea ferrata a scartamento ridotto Caltagirone – Piazza Armerina – Dittaino era stato presentato dal Comune di Piazza, tra il 2009 e il 2010, in attuazione di un bando regionale. Il presidente dei Vispi al riguardo dice:”Sono lieto della decisione regionale ma occorre non dimenticare che il progetto è stato realizzato anche grazie alle sollecitazioni degli amanti della montain bike che conoscono bene i percorsi ambientali di questi tratti di greenways. Quando il progetto fu scartato dalla commissione regionale fu grande il nostro rammarico, ma ci piace pensare che la nostra costanza nelle richieste in favore del ciclo turismo in qualche modo siano stati determinanti nelle nuove scelte”. Trumino compie delle riflessioni sulla realizzazione:”Che ben venga la realizzazione dell’intera opera, ma dal momento che si tratta ancora di una fase aperta a tante, differenti, possibilità di recupero, noi Vispi ci permettiamo di suggerire che la prima parte della pista da realizzare dovrebbe essere prioritariamente quella che collega Piazza a Dittaino, conosciuta dagli appassionati della mountain bike come “A piducchiusa” che attraversa la riserva naturale Rossomanno- Grottascura – Bellia. I ferrovieri la chiamavano “a piducchiusa” perchè era un ramo a scartamento ridotto con cremagliera e con un tracciato altimetricamente complesso e particolarmente lento”. Trumino conclude: “Nella logica delle vie dolci e lente, della scoperta della natura e dei luoghi, della
valorizzazione delle aree interne, questa tratta andrebbe favorita perchè versa in condizioni nettamente migliori rispetto alla restante parte che invece non è fruibile, presenta infatti dei ponti crollati e delle aree annesse dai proprietari di terreni limitrofi che rendono il tratto difficilmente percorribile per gli amanti dello sport”.

Marta Furnari