Enna. Inchiesta “Sole Nero” avviso di conclusione delle indagini preliminari

Nell’inchiesta “Sole Nero”, operazione contro l’usura dove tra le vittime ci sarebbe un imprenditore agricolo di Bronte gli indagati sono scesi da quattro a tre. Il Pm Roberto Condorelli ha consegnato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, che è stato notificato ai difensori di Maurizio Nicosia, Michele Cammarata e Giuseppe Fascetto. Maurizio Nicosia, difeso dall’avvocato Antonio Impellizzeri, è stato accusato di usura e di associazione mafiosa, in quanto ritenuto vicino alla famiglia gelese di Cosa Nostra. Michele Cammarata, difeso dagli avvocati Giovanni Palermo e Nino Grippaldi, viene accusato di usura, in quanto ritenuto responsabile di aver collaborato ad un prestito usuraio nei confronti dell’imprenditore e Fascetto, difeso dall’avvocato Palermo, viene accusato di aver concretamente prestato dei soldi. La vicenda è stata scoperta nel corso di un’indagine degli agenti della Mobile, diretta dal vicequestore Giovanni Cuciti. La posizione dell’agronomo catanese Giuseppe Torrisi, è stata stralciata. Torrisi, secondo l’accusa, avrebbe fatto da tramite per un prestito, accompagnando l’imprenditore brontese a Villarosa da Nicosia. Giuseppe Torrisi è stato interrogato nel corso di un incidente probatorio e ha confermato che Nicosia avrebbe effettivamente prestato 185 mila euro, in tre trance di denaro, una da 80 mila euro, una da 90 mila e una da 15 mila, ma a fronte avrebbe avuto restituito 50 mila euro prima volta, poi tre trance da 8 mila euro, una delle quali avrebbe anticipato lo stesso Torrisi. Lo stesso ha anche affermato di non aver mai subito intimidazioni, né di averlo visto minacciare nessuno; ha cercato di discolpare Cammarata dichiarando che “è dentro per colpa mia, perché sono stato io a chiedergli di trovare qualcuno che potesse prestare dei soldi” ed è stato confermato che Cammarata non prestò mai soldi a nessuno, ma che avrebbe solo messo in contatto l’imprenditore di Bronte con Fascetto, che a sua volta avrebbe prestato denaro “senza alcun interesse”. Adesso dopo il deposito dell’avviso di conclusione delle indagini i difensori degli indagati hanno venti giorni di tempo per chiedere atti istruttori. L’avvocato Impellizzeri,il primo a muoversi, per Nicosia, ha già chiesto l’interrogatorio al pm per fare luce sulla posizione del suo cliente.