Enna. Inchiesta “Sole Nero” avviso di conclusione delle indagini preliminari
Enna-Cronaca - 10/12/2012
Nell’inchiesta “Sole Nero”, operazione contro l’usura dove tra le vittime ci sarebbe un imprenditore agricolo di Bronte gli indagati sono scesi da quattro a tre. Il Pm Roberto Condorelli ha consegnato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, che è stato notificato ai difensori di Maurizio Nicosia, Michele Cammarata e Giuseppe Fascetto. Maurizio Nicosia, difeso dall’avvocato Antonio Impellizzeri, è stato accusato di usura e di associazione mafiosa, in quanto ritenuto vicino alla famiglia gelese di Cosa Nostra. Michele Cammarata, difeso dagli avvocati Giovanni Palermo e Nino Grippaldi, viene accusato di usura, in quanto ritenuto responsabile di aver collaborato ad un prestito usuraio nei confronti dell’imprenditore e Fascetto, difeso dall’avvocato Palermo, viene accusato di aver concretamente prestato dei soldi. La vicenda è stata scoperta nel corso di un’indagine degli agenti della Mobile, diretta dal vicequestore Giovanni Cuciti. La posizione dell’agronomo catanese Giuseppe Torrisi, è stata stralciata. Torrisi, secondo l’accusa, avrebbe fatto da tramite per un prestito, accompagnando l’imprenditore brontese a Villarosa da Nicosia. Giuseppe Torrisi è stato interrogato nel corso di un incidente probatorio e ha confermato che Nicosia avrebbe effettivamente prestato 185 mila euro, in tre trance di denaro, una da 80 mila euro, una da 90 mila e una da 15 mila, ma a fronte avrebbe avuto restituito 50 mila euro prima volta, poi tre trance da 8 mila euro, una delle quali avrebbe anticipato lo stesso Torrisi. Lo stesso ha anche affermato di non aver mai subito intimidazioni, né di averlo visto minacciare nessuno; ha cercato di discolpare Cammarata dichiarando che “è dentro per colpa mia, perché sono stato io a chiedergli di trovare qualcuno che potesse prestare dei soldi” ed è stato confermato che Cammarata non prestò mai soldi a nessuno, ma che avrebbe solo messo in contatto l’imprenditore di Bronte con Fascetto, che a sua volta avrebbe prestato denaro “senza alcun interesse”. Adesso dopo il deposito dell’avviso di conclusione delle indagini i difensori degli indagati hanno venti giorni di tempo per chiedere atti istruttori. L’avvocato Impellizzeri,il primo a muoversi, per Nicosia, ha già chiesto l’interrogatorio al pm per fare luce sulla posizione del suo cliente.