Piazza Armerina. La sezione piazzese dell’Avis avvia progetto di rete associativa

Piazza Armerina. La sezione piazzese dell’Avis -Associazione Volontari Italiani Sangue- ha avviato un progetto di rete associativa finanziato da Fondazione con il Sud, ente no profit finalizzato alla promozione della infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno e dei percorsi di coesione sociale.
Si tratta del progetto “R.O.U.T.E.S. 2012” – Rete Operativa Unitaria Territoriale Emergenza Sangue- che è stato presentato dall’ Avis di Piazza Armerina, in rete con le sezioni Avis di Aidone, Enna, Leonforte Valguarnera, l’associazione “Don Bosco 2000” e l’istituto tecnico industriale “E. Majorana” di Piazza Armerina. Lo scorso sabato 8 dicembre, è stata avviata l’azione 1 del progetto. Alla prima giornata di studio sulla normativa, diretta e coordinata dal presidente e dal direttore sanitario della sezione capofila dell’Avis, erano presenti i componenti del consiglio direttivo e i responsabili sanitari delle sezioni appartenenti alla rete. Il presidente Avis di Piazza Armerina, Salvatore Cancarè, spiega:”Nel corso della prima giornata sono state esaminate e affrontate le difficoltà derivanti dalla necessità di adeguamento dei centri di raccolta alla luce delle nuova normativa regionale. Il progetto, che avrà la durata di 12 mesi ed è articolato in 13 azioni e suddiviso in 4 trimestri, sarà realizzato prevalentemente tramite l’attività dei volontari. L’obiettivo che ci poniamo è quello di raggiungere l’autosufficienza di sangue e di emoderivati nella provincia di Enna e la gestione delle emergenze sangue. Questo obiettivo generale può essere raggiunto solo per step successivi che passano dalla formazione all’uniformità per giungere al rafforzamento ed ampliamento delle rete di volontariato. Per la crescita della rete occorre incrementare il numero delle associazioni coinvolte e delle tipologie di attività gestite dalla stessa rete, con la creazione di un nucleo operativo di protezione civile per la gestione dell’emergenza sangue”. Il presidente Cancarè così continua:”Per raggiungere l’autosufficienza di sangue bisogna prima di ogni cosa incrementare il numero dei donatori, per cui rivolgeremo una particolare attenzione alla propaganda mediante conferenze, attività informative presso le scuole e le comunità di immigrati e attività socializzanti, così da affermare in tanti contesti sociali differenti la cultura del dono e del volontariato. La rete associativa, infatti, mira a divenire un collante fra le varie comunità, garantendo a tutti indistintamente il diritto alla salute”. Cancarè conclude:”Nell’ ottica di una gestione unitaria della rete, e sulla base del fatto che la sezione capofila del progetto di rete è accreditata in Protezione Civile, riteniamo che il coinvolgimento di tutte le sezioni Avis, nella creazione di un nucleo operativo di rete tramite la formazione dei volontari e la gestione comune di risorse e mezzi per maturare la capacità di gestire le emergenze in provincia di Enna, possa rappresentare un elemento fondamentale per la migliore riuscita del progetto”.
Marta Furnari