Tribunale Nicosia. Senato non competente su legge che taglia tribunali e giudici di pace

Nicosia. Delusione, anche se rimane un cauto ottimismo, per la decisione con la quale, al Senato è stato ritenuto inammissibile per materia, l’emendamento presentato dalla Commissione giustizia sul rinvio di due anni del taglio di tribunali, sezioni distaccate e uffici del giudice di Pace.
In sostanza la proposta di rinviare al 2015 la chiusura dei 32 tribunali minori, tra i quali quello di Nicosia, ha subito la stessa sorte, toccata una decina di giorni fa ad un analogo emendamento presentato alla Camera. In quel caso era stato il presidente Fini e ritenerlo inammissibile, ma ci sarebbe stato un impegno ad affrontare comunque la questione.
Si era sperato che l’emendamento firmato da senatori di tutti gli schieramenti passasse con la Legge di stabilità, ma a questo punto trattare di una modifica della legge di riordino della geografia giudiziaria, varata lo scorso agosto dal Governo, spetterà a chi verrà eletto alle prossime politiche.
Tutto slitta alla primavera prossima, ma nel frattempo potrebbero arrivare le prime sentenze dei tribunali amministrativi dinanzi ai quali avvocati, sindacati, dipendenti della giustizia e magistrati, ma anche amministrazioni comunali, hanno impugnato la legge di riordino, mentre ci vorrà più tempo per la decisione della Corte costituzionale dinanzi alla quale anche l’Ordine degli avvocati di Nicosia si prepara a sollevare la questione di legittimità costituzionale, una volta presentati i primi ricorsi dinanzi al giudice del Lavoro, contro i trasferimenti dei dipendenti. Non si hanno notizie del ricorso alla Corte costituzionale che era stato preannunciato dalla giunta regionale Lombardo, che aveva comunicato circa un mese prima delle consultazioni dello scorso ottobre, di avere affidato un incarico legale per predisporre il ricorso.
In ogni caso il ministero per la Giustizia sta andando avanti ed è già tata adottata la delibera per la riorganizzazione del personale delle sedi distaccate, in vista delle chiusure di tribunali e uffici giudiziari che, se non ci saranno novità dal parlamento, avverrà il 14 settembre del 2013, esattamente tra 10 mesi.
Il ministero che in questo lavora con il Csm è ormai prossimo a completare le piante organiche dei tribunali ai quali verranno accorpati quelli minori e le sezioni distaccate che verranno chiusi.
Entro la fine di dicembre le piante organiche dovranno essere ultimate. Per le sedi distaccate di tribunale sono già state trasmesse le direttive sulla fissazione dei processi: per quelli penali la prima udienza dovrà essere fissata direttamente dinanzi alla sede centrale e quindi dopo il 14 settembre 2013, e lo stesso nel civile. Le cause in corso che non si prevede si definiranno entro settembre prossimo dovranno essere via via fissate dinanzi alla sede centrale. Al momento non ci sono direttive per i tribunali che verranno soppressi, ma l’orientamento sarà analogo anche se le cause non possono essere fissate dinanzi al tribunale di Enna fino a quando la legge non diviene efficace il 13 settembre dell’anno prossimo.
Di fatto a Nicosia si rischia il blocco di tutte le nuove udienze che verranno rinviate alla seconda metà di settembre e, se la riforma passerà, confluiranno in un grande calderone a Enna, già intasato.
Solo due giorni fa il Consiglio d’Europa ha disposto l’ennesimo richiamo all’Italia per l’eccessiva durata dei processi.