Villarosa. I cittadini di Villapriolo hanno posto sotto assedio l’ufficio postale

Villarosa. Presi dalla disperazione, anche se la giornata era uggiosa, i cittadini di Villapriolo hanno posto sotto assedio l’ufficio postale per rispondere a Poste Italiane, con un gesto estremo, che il solo e unico sportello della frazione non si chiude. All’urlo “la posta non si tocca”, la folla annuncia battaglia, mentre “molti -dice la consigliera di circoscrizione Graziella Vasta- sono pronti a chiudere i conti correnti e a ritirare i depositi e i risparmi frutto di sacrifici di una laboriosa e onesta comunità”. “Siamo tutti uniti –sottolinea ancora GraziellaVasta- contro questo abuso ingiusto e stiamo facendo tutto il possibile, a fronte di una posizione di chiusura totale della Direzione, dalla quale aspettiamo che ci dia un segnale e comunque convochi un tavolo tecnico per trovare assieme una soluzione. Il nostro vuole essere un segnale forte per fare capire all’azienda e alle istituzioni che non ci arrendiamo e che siamo presenti come cittadinanza nel territorio”. “La mobilitazione in massa a cui ha aderito tutto il paese –spiega l’assessore comunale Franco Crupi- è il sintomo chiaro dell’importanza che l’ufficio riveste per gli abitanti”. “La lotta continuerà –gridano all’unisono, uomini e donne, giovani e anziani- fino a quando le Poste non si impegneranno ufficialmente a garantire che l’ufficio non si smantella. Presidieremo notte e giorno; la nostra è una lotta per il diritto a un servizio, ma soprattutto per la dignità e la sopravvivenza di un’intera comunità”. Anche il parroco della frazione, don Salvatore Bevacqua, è preoccupato per la chiusura dell’ufficio postale e per manifestare tutta la sua contrarietà alle decisione delle Poste Italiane ha fatto recapitare al Presidente dellla Repubblica una lettera per il tramite la prefettura di Enna. “Illustrissimo signor presidente –si legge in sintesi nella lettera-, gli abitanti di Villapriolo sono per la maggior parte anziani. Mi appello a Lei affinchè possa far desistere i responsabili delle Poste da questa gravissima decisione che provocherebbe un disagio non indifferente in quanto, tra l’altro, non siamo ben collegati con il comune capoluogo e non tutti sono in grado di guidare l’automobile. E’ altresì una decisione inspiegabile, considerato che l’ufficio di Villapriolo è molto attivo. So bene che sono molti gli appelli e le richieste che giungono sul suo tavolo; tuttavia, oso sperare che vorrà darci una mano per una felice conclusione di questo grave problema”. Intanto, anche l’associazione “Codici Sicilia-Io consumatore” di Palermo sposa la protesta degli abitanti di Villapriolo, la quale ha inviato una lettera al presidente nazionale di Poste Italiane e al ministero dello Sviluppo Economico “affinchè lo sportello non venga chiuso perchè per gli abitanti è l’unico punto di riferimento e considerato che lo sportello più vicino si trova a 7 km”.

Giacomo Lisacchi